Salvatore Galati a 58 anni è rimasto senza lavoro. Per guadagnare ha iniziato a sbrigare le vicende burocratiche altrui, poi ha messo a punto altri servizi. E oggi la "Infilaperte" e i suoi 15 collaboratori fanno anche dogsitting, spesa a domicilio, pulizie e traslochi. E a chi è demoralizzato per avere perso il lavoro cita Gianni Morandi: "Se ti diranno 'sei finito', non ci credere"
Ritrovarsi d’un colpo disoccupato a 58 anni, inventarsi un lavoro originale coinvolgendo altre persone in difficoltà e oggi poter pensare di “assumere” nuovo personale. Sembra una favola, visti i tempi di crisi: in realtà è la storia di Salvatore Galati, 60enne di Bientina, in provincia di Pisa. Trent’anni da gestore di un negozio di surgelati, poi cinque da operaio stagionale alla Piaggio di Pontedera. Infine nel 2012 la disoccupazione.
“Totuccio”, come lo chiamano gli amici, non si dà per vinto e in poco più di un anno riesce a inventarsi un lavoro e a farlo decollare: l’idea è quella di sbrigare le pratiche burocratiche e fare le file agli sportelli (Comune, Asl, Camera di commercio, ecc.) per conto di quelle persone che per motivi di lavoro o salute hanno poco tempo a disposizione per farlo. Il progetto funziona e Galati rilancia: forma una “squadra” di una quindicina di persone e amplia l’offerta di servizi (lavori di muratura, giardinaggio, tinteggiatura, ecc).
“Ero titolare di due pescherie – dice raccontando quando nel 2007 ha dovuto cessare l’attività – Un momento terribile, non lo auguro a nessuno. E’ saltato anche il matrimonio“. Poi cinque anni di contratti stagionali alla Piaggio: “La crisi iniziò a farsi sentire e nel 2012 non ci venne rinnovato il contratto. Ho inviato decine di curriculum a fabbriche e agenzie interinali – spiega a ilfattoquotidiano.it – ma non mi ha mai risposto nessuno. A quest’età è dura ricollocarsi”.
Poi a inizio 2014 l’idea: “Molte persone, a causa del lavoro o per motivi di salute, hanno poco tempo a disposizione per sbrigare le pratiche burocratiche. Così mi son chiesto: perché non svolgere io al posto loro questi servizi?”. Nasce perciò “Infilaperte Servizi“. Inizia a farsi pubblicità (“ho diffuso oltre 20mila volantini tra Pisa e provincia”) e a farsi conoscere su Facebook grazie alle pagine “Totuccio Galati” e “Infilaperte Servizi“.
Il progetto ingrana e le richieste di servizio aumentano. Galati diventa “l’uomo delle file”. Il 60enne decide perciò di iniziare a coinvolgere altre persone così da ampliare l’offerta: “Oggi siamo in grado di offrire più di 40 servizi diversi”. Dai lavori di giardinaggio a quelli di muratura e tinteggiatura, ma non solo. Galati offre anche il servizio di “spesa a domicilio“, “assistenza anziani“, “pulizie casalinghe”, “ritiro di analisi alle Asl”, “supporto e consulenza nella gestione dei problemi condominiali”, “piccoli traslochi e lavori di facchinaggio“, “interventi in muratura nonché lavori elettrici e idraulici”. Disponibilità anche per “animazioni per serate e musica dal vivo”, servizio “cuoco a domicilio”, “organizzazione viaggi per la terza età” e “dog sitter“.
Gli aiutanti? “Tutte persone volenterose in difficoltà a causa della crisi“. Con il passare del tempo le richieste d’intervento iniziano a arrivare anche da Livorno e dalla Versilia. Da qui l’idea di estendere il raggio d’azione: “Stiamo pensando a Prato, Lucca, Pistoia e Firenze”. Servirà perciò nuovo personale: “Si, è vero, sono alla ricerca di nuovi collaboratori. Da quando ho iniziato quest’avventura ho già ricevuto circa 200 curriculum. Appena è iniziata a circolare la notizia che saremo operativi anche su altre zone sono stato contattato da decine di persone interessate a lavorare per me”.
Tra qualche anno Galati potrebbe andare in pensione: “Ma quale pensione – dice – io non mi voglio fermare”. Che cosa si sente di dire a tutti coloro che sono demoralizzati per la perdita del posto di lavoro? Il 60enne risponde citando un verso di “Uno su mille” di Gianni Morandi: “Se sei a terra, non strisciare mai. Se ti diranno ‘sei finito’, non ci credere”. Poi conclude: “Mai mollare. Possono rubarci tutto, ma non i sogni”. David Evangelisti