L'ex pm ha vinto il suo terzo round contro la legge Severino. Dopo aver incassato il verdetto favorevole del Tar che bloccava la sua sospensione, dopo aver ottenuto la conferma di quella decisione dal Consiglio di Stato, il primo cittadino ha ottenuto che anche il Tribunale ordinario, come deciso dalla Cassazione, accogliesse il suo ricorso. Il primo cittadino: "Chi viene eletto deve poter governare". Alfano: "L'ennesima prova che la Severino non funziona"
Luigi de Magistris resta sindaco di Napoli. L’ex pm ha vinto il suo terzo round contro la legge Severino. Dopo aver incassato il verdetto favorevole del Tar che bloccava la sua sospensione, dopo aver ottenuto la conferma di quella decisione dal Consiglio di Stato, il primo cittadino ha ottenuto che anche il Tribunale di Napoli accogliesse il suo ricorso. È stato il presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara, a comunicare la decisione che arriva dopo la sentenza della Cassazione del 28 maggio scorso. Il ricorso è stato accolto in virtù del fatto che sulla legge Severino dovrà decidere la Corte Costituzionale. I giudici amministrativi di Tar e Consiglio di Stato, accogliendo i ricorsi, avevano inviati gli atti alla Consulta perché valutassero la costituzionalità della legge varata durante il governo Monti con consenso unanime. L’efficacia del provvedimento del prefetto di Napoli, che sanciva la sospensione del sindaco, è quindi da considerarsi “sospesa fino alla decisione della Corte Costituzionale sulla già sollevata questione di legittimità costituzionale”, prevista per il prossimo 23 ottobre.
“Si riconosce che chi è stato eletto, e nel mio caso quando la legge Severino non c’era, deve poter esercitare il diritto-dovere di svolgere le funzioni – ha commentato de Magistris – e, se ciò non avviene, si causa un danno e si lede un diritto del candidato e degli elettori. Ora la Consulta stabilirà i corretti confini costituzionali della norma”.
I supremi giudici hanno deciso che era il tribunale ordinario, e non il Tar, competente sui ricorsi contro le sospensioni degli amministratori pubblici che condannati, in base alla norma, venivano sospesi automaticamente. Gli ermellini hanno anche sancito che la pubblica amministrazione non ha alcun ruolo decisionale in merito.o il presidente del Tribunale di Napoli a comunicare la decisione che arriva dopo la sentenza della Cassazione del 28 maggio scorso.
L’ex magistrato era sta condannato, il 24 settembre 2014 a Roma, ad un anno e tre mesi di reclusione a conclusione del processo “Why not”. Il pm di Roma Roberto Felici aveva chiesto l’assoluzione per l’imputato: “Chiedo l‘assoluzione per Luigi de Magistris perché il processo ha dimostrato che non era a conoscenza che stesse compiendo atti illeciti”. E così subito dopo il verdetto il sindaco arancione aveva annunciato battaglia, parlando di “errore giudiziario”, e aveva brindato quando il Tribunale amministrativo prima, il Consiglio di Stato poi aveva congelato la sua sospensione e inviato gli atti alla Consulta.
Oggi il verdetto dei giudici ordinari. Il presidente Ferrara, in considerazione dell’”evidente rilievo mediatico assunto in questi giorni dalla questione relativa al ricorso proposto dal sindaco di Napoli avverso il decreto prefettizio di sospensione dalle funzioni nei suoi confronti emesso ai sensi della cosiddetta legge Severino, l’interesse pubblico sotteso”, si legge nella nota, comunica che “con ordinanza depositata in data odierna il Tribunale ha sospeso l’efficacia del suddetto provvedimento fino alla decisione della Corte Costituzionale sulla già sollevata questione di legittimità costituzionale, rimettendo le parti per il merito all’udienza del 26 ottobre”.
Questa decisione potrebbe incidere anche sulla delicata questione di Vincenzo De Luca, eletto presidente della Campania. L’ex sindaco di Salerno, condannato a un anno per abuso d’ufficio quando era candidato alle primarie del Pd, è al centro di una polemica politica e di un dibattito giuridico sui tempi della sospensione. Solo due giorni fa il premier Matteo Renzi aveva dichiarato che il compagno di partito sarebbe stato sospese come previsto dalla legge.
“Tar, Consiglio di Stato, Cassazione e Tribunale civile, quindi magistratura amministrativa e magistratura ordinaria – ha commentato il sindaco – riconoscono trattarsi di un fumus, e quindi riconoscono la fondatezza delle mie ragioni e il danno che ne sarebbe derivato, e che ne è derivato per un mese, se non ci fosse stata la sospensione che ha impedito la lesione di un diritto soggettivo del candidato a esercitare le funzioni e degli elettori a vedere attuata la volontà che essi hanno espresso”. “Ora – ha aggiunto de Magistris – sarà la Corte Costituzionale a stabilire i corretti confini della costituzionalità della norma”.
“È una enorme soddisfazione – dice l’avvocato Giuseppe Russo al fattoquotidiano.it – Si tratta del terzo risultato consecutivo. Cambia la giurisdizione, ma resta la tutela concessa. I giudici del tribunale ordinario hanno motivato come quelli del Consiglio di Stato. Ci sono atti pendenti alla Consulta e nessuno potrebbe risarcire Luigi de Magistris nel caso la norma fosse dichiarata incostituzionale. La legge Severino è una legge brutta ampiamente condivisibile per alcuni aspetti, mentre per altri deve essere migliorata. Spero che qualcuno lo faccia”.
“Secondo me è l’ennesima prova che la legge Severino non funziona – il commento del ministro dell’Interno Angelino Alfano – non dico che non funzioni nel suo insieme perché stiamo contrastando più efficacemente la corruzione, ma per quanto riguarda i regimi di sospensione non funziona”.