Dalla nota dell'Istat sui trattamenti previdenziali emerge che le uscite complessive sono ammontate nel 2013 a 272,7 miliardi di euro. Le donne sono il 56,3% dei beneficiari ma percepiscono solo il 44,2% della cifra erogata. La metà dei pensionati residenti nel Mezzogiorno percepisce un assegno mensile inferiore ai 1.000 euro e il 5,2% ha meno di 40 anni
Oltre 23 milioni di assegni erogati a 16,4 milioni di persone per un ammontare complessivo di 272,7 miliardi di euro. Le donne rappresentano il 52,9% del totale dei beneficiari, ma ricevono in media molto meno degli uomini: 9.195 euro annui contro 14.911, il 62,2% in meno. E il gap rimane nonostante le pensionate, per effetto dei trattamenti di reversibilità, percepiscano in media 1,5 assegni a testa. Sommando i diversi assegni, il divario di genere resta pur sempre del 41,4%. Quanto alle differenze territoriali, balza all’occhio che l’importo medio pensionistico al Sud si ferma a 15.166 euro contro gli oltre 18mila del Nord Ovest e del Centro e i 17.300 del Nord Est. Al contrario la maggior percentuale di pensionati che percepiscono oltre 5mila euro si concentra nel Centro e nel Nord Ovest. E’ il quadro che emerge dalla nota dell’Istat sui trattamenti pensionistici, che a partire dai dati relativi al 2013 approfondisce i divari tra le diverse zone della Penisola e quelle tra i generi.
Le prestazioni di vecchiaia, invalidità e superstiti rappresentano oltre i tre quarti
del totale: 77,8% delle pensioni degli uomini e il 78,5% di quelle con titolare donna. Tuttavia le pensioni degli uomini, che sono meno della metà, hanno un importo medio (17.746 euro) più alto del 72,7% rispetto a quello percepito dalle donne (10.277 euro). Ne deriva che i trattamenti destinati agli uomini assorbono il 57,1% dell’importo erogato.