Bisogna “provare insieme” a risolvere il problema dei profughi. E’ l’appello di Matteo Renzi rivolto tanto all’Europa quanto alle regione italiane: “Ci vuole condivisione in Europa”, che “per la prima volta riconosce il problema immigrazione”, aprendo “una finestra di opportunità”. E più l’Italia si mostra compatta, meglio è” ha detto il premier, secondo quanto filtra, aprendo l’incontro con Regioni e Anci sull’immigrazione. “Siamo un Paese serio, solido, la cui risposta sul tema immigrazione deve essere condivisa e congiunta”. Renzi fissa un paletto: “Per noi gli immigrati in mezzo al mare si salvano, siamo orgogliosi e grati per quello che ha fatto l’Italia”. Con una precisazione, però: “I richiedenti asilo si accolgono, i migranti economici vengano rimpatriati”. Sul tema dell’accoglienza, ha continuato, “ci vogliono soluzioni che rispondano a requisiti etici e criteri di ragionevolezza”. Dall’Ue arriva però una prima doccia gelata: “Non c’è consenso tra gli Stati membri sulle quote obbligatorie” per i profughi. “Il meccanismo volontario è credibile solo con significativi e precisi impegni entro fine luglio”, lo scrive il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su Twitter.
Un appello, quello del premier, che non trova strada facile: “I prefetti devono ribellarsi, rispettare le istanze dei territori, rappresentare, nel mio caso, i veneti fino in fondo e non rispondere più al telefono al governo”, ha chiarito il governatore del Veneto Luca Zaia, arrivando a Palazzo Chigi per il vertice. “Sull’immigrazione paghiamo l’incapacità di un governo che non si è accorto che nel 2012 aveva 13mila immigrati, 43mila nel 2013, 170mila nel 2014 e oggi 200mila“, ha attaccato. Alla conclusione del vertice il suo giudizio è stato drastico: “Dall’incontro non è emerso nulla di nuovo ma non sono venute fuori grandi novità: ci aspettavamo relazioni internazionali forti ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole”.
“Spero che finalmente ci siano i rimpatri e anche il blocco delle partenze”, ha fatto eco il collega leghista Roberto Maroni, presidente della Lombardia. “Non siamo disponibili ad accogliere nuovi immigrati perché siamo al completo. Bisogna bloccare le partenze, ma finché continuano ad arrivare non si può continuare a scaricare la situazione sui territori attraverso i prefetti, con un atto di imperio di Roma senza coinvolgere le Regioni”. Maroni ha poi bollato il vertice come “deludente”, affermando che da Renzi sono arrivate “solo chiacchiere”.
Toni più concilianti dal neogovernatore della Liguria Giovanni Toti: “Siamo qui per ascoltare il piano b del governo: se sarà convincente bene, siamo ragionevoli. Se non si risolve il problema a monte, difficilmente si troverà un accordo condiviso sulla spartizione delle presenze”. Piano b di cui però, ha detto l’esponente di Fi a conclusione del vertice, il capo del governo “non ha illustrato i dettagli”.
E il fronte delle regioni “rosse”? “Con la distribuzione in maniera diffusa degli immigrati non abbiamo avuto particolari problemi”, ha affermato in controtendenza il presidente della Toscana Enrico Rossi, secondo quanto si apprende, durante l’incontro con il governo. Sottolineando che si tratta della “stessa collaborazione che avemmo quando era ministro dell’interno Roberto Maroni”. Mentre Deborah Serracchiani (Friuli-Venezia Giulia), anche lei Pd, parla di “incontro positivo in vista del consiglio europeo sull’immigrazione”.
Oltre ai governatori citati e al presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, all’incontro hanno partecipato i governatori De Luca (Campania), Marini (Umbria), Crocetta (Sicilia), Zingaretti (Lazio). Per l’Anci, oltre al presidente Piero Fassino, a palazzo Chigi sono arrivati i sindaci Pisapia, Bianco, Orlando e Biffoni. Per il Governo, oltre al premier Renzi e al ministro dell’Interno Alfano, hanno partecipato De Vincenti, Bressa e Gozzi. E’ la prima volta che De Luca – su cui pende la sospensione ex legge Severino per una condanna di primo grado riportata prima dell’elezione – partecipa a un’iniziativa istituzionale da presidente della Regione.
Un nuovo incontro tra il governo, le Regioni e i Comuni sul tema dell’immigrazione si terrà tra 15 giorni. Lo ha detto, secondo quanto si apprende da chi era presente, il presidente del Consiglio Renzi al termine della riunione a Palazzo Chigi, che è durata circa un’ora e mezza.