VIOLETTE
di Martin Provost – Francia/Belgio 2013, dur. 139 – Con Emmanuelle Devos, Sandrine Kiberlain
L’età adulta della scrittrice francese Violette Leduc, tra l’insperato sfogo nella scrittura, l’impetuosità sentimentale mai ricambiata da nessuno, l’ “intrepida sincerità” poetica della maturità letteraria, e la fama ad oltre 60 anni. Violette è un biopic essenziale ed austero, vivo e tragico, vibrante e meditativo, su una figura dell’emancipazione sessuale femminile vessata dalla famiglia quand’era bambina, con amori lesbici da adolescente, notissima ed amata in Francia, cresciuta sfiorando Sartre, Genet, Camus, e amando Simone De Beauvoir, che ne divenne la principale sostenitrice presso le case editrici dell’epoca. Otto capitoletti contrassegnati dai nomi propri di romanzieri e città della Francia per ricostruire il tessuto della crescita culturale e sociale della Leduc, come spinta da un’impercettibile refolo del destino dall’ambito di una impossibile quotidiana normalità nei rapporti amorosi ed umani, al concentrarsi completamente sulla sua vena scrittoria. La Devos mai sopra le righe impersona la fragilità esteriore e la concretezza interiore della donna, finendo a mimetizzarsi simbolicamente contro tutte le storture e le vessazioni subite dalla vera Leduc. Con una colonna sonora del compositore Hugues Tabar-Nouval, e con brani del grande Arvo Part che invitano ad accompagnare l’ascesi meditativa e contemplativa della protagonista. 4/5