CONTAGIOUS – EPIDEMIA MORTALE
di Henry Hobson – Usa 2014, dur. 93 – Con Arnold Schwarzenegger, Abigail Breslin
Una devastante epidemia di Necrovirus sta trasformando il pianeta in una distesa di macerie e incendi, nonché gli uomini in imbambolati e infetti morti viventi. Wade Vogel/Schwarzenegger, un red neck della Louisiana con ascia e camicia a quadri, recupera la figlia avuta con la precedente moglie (già deceduta) e nonostante la ragazza sia contagiata e mostri una ferita purulenta, prova a stare con lei fino alla fine nascondendola dalla soppressione degli zombie voluta per legge nella fattoria in cui vive con la nuova compagna. Tutt’attorno è solo fumo, cupezza e lugubre incedere di un’apocalisse incontrovertibile, solo che in Contagious più che i destini dell’America e l’effettaccio sanguinolento viene valorizzato il rapporto padre-figlia, con l’affetto e le misericordia di lui e il graduale deperimento di lei. Campi lunghi per gli sfondi a brandelli, e primi piani spesso con macchina da presa a spalla, modello semisoggettiva a distanza ravvicinata da collo e nuca dei protagonisti, per una immediatezza del dramma che trascende ogni ragionamento sulla fine del mondo, con questo padre che non si decide a sopprimere la figlia. Schwarzenegger recita in modo incredibilmente trattenuto e delicato, tanto che nel finale, dove la sua vulnerabilità si esprime senza fronzoli, è quasi commovente vederlo in scena. 3/5