Cinema

Nastri d’argento 2015, Sorrentino miglior regista, Gassmann e Buy migliori attori. Ma i premi pre-assegnati erano troppi

Grandi sconfitti, almeno rispetto alle aspettative e al lustro dato loro dalla partecipazione rispettivamente a Cannes e Venezia, sono risultati Moretti e Costanzo, il cui bellissimo Hungry Hearts ha vinto solo il Nastro per la colonna sonora composta da Nicola Piovani

di Anna Maria Pasetti

Il Nastro dell’anno 2015 a Il giovane favoloso di Mario Martone era già annunciato da tempo. Quindi il più ambito perché ancora “aperto” si concentrava su quello al regista del miglior film. E pare che i voti dei membri del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) siano arrivati al photofinish prima di assegnarlo a Paolo Sorrentino per il suo Youth – La giovinezza, che aveva 7 candidature, e condivideva la cinquina per questo premio con Moretti, Costanzo, Garrone e Munzi, quest’ultimo forte dei recenti 9 David di Donatello e anche lui con 7 nomination ai Nastri.

Il regista premio Oscar per La grande bellezza si è portato a casa anche il premio per la miglior fotografia (Luca Bigazzi) e per il miglior montaggio, assegnato a Cristiano Travaglioli anche per il suo lavoro su Anime nere di Francesco Munzi, il quale, a sua volta, si è conquistato il riconoscimento per la produzione (Cinemaundici) e la sceneggiatura (Munzi, Ruggirello e Braucci). Con tre Nastri anche Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, premiato per la scenografia (Capuani), i costumi (Cantini Parrini) e il sonoro in presa diretta (Lombardo). Ad altre opere si avvolgono i Nastri per le interpretazioni.

Miglior attore protagonista è risultato Alessandro Gassmann per il suo intenso lavoro sia ne I nostri ragazzi di Ivano Di Matteo che ne Il nome del figlio di Francesca Archibugi, la quale si porta a casa per Micaela Ramazzotti anche il premio per l’attrice non protagonista. E se la miglior protagonista è la “solita” (ma ottima) Margherita Buy per Mia madre di Nanni Moretti, il Nastro per l’attore non protagonista è andato a Claudio Amendola per Noi e la Giulia di Edoardo Leo, film premiato anche come miglior commedia del 2015. Con due Nastri (soggetto e casting director) anche Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores.

Grandi sconfitti, almeno rispetto alle aspettative e al lustro dato loro dalla partecipazione rispettivamente a Cannes e Venezia, sono risultati Moretti e Costanzo, il cui bellissimo Hungry Hearts ha vinto solo il Nastro per la colonna sonora composta da Nicola Piovani. Certo, accanto al premio per la Buy, Mia madre ha ricevuto anche il premio “speciale” (già annunciato) per Giulia Lazzarini in ex aequo con Adriana Asti per Pasolini: forse la grande Lazzarini avrebbe conquistato il suo Nastro concorrendo nella categoria delle “non protagoniste” evitando un’assegnazione pre organizzata che con lei ha iridato diversi registi e attori per questo posti “fuori nomination”, come Elio Germano, vincitore del Premio Nastro d’argento Persol “Personaggio dell’anno”.

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