Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani è salito a 174 il numero dei morti lasciati sul terreno dai soldati dello Stato islamico prima di battere in ritirata e lasciare la città
Le milizie curde riprendono il controllo di Kobane. La città al confine tra Turchia e Siria era stata nuovamente attaccata e riconquistata dall’esercito dello Stato islamico, che era tornato ad avanzare dopo cinque mesi di ritiro forzato. Nelle scorse ore, però, è arrivata la controffensiva dei soldati curdi dell’Ypg, le unità di protezione del popolo curdo. A confermare la ripresa della città siriana di Kobane, che ha una popolazione a maggioranza curda, è l’emittente al-Arabiya, citando come fonte alcuni attivisti locali.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani è salito a 174 il numero dei morti lasciati sul terreno dai soldati dello Stato islamico prima di battere in ritirata e lasciare la città. Dal portale web dell’osservatorio, si apprende che negli scontri per la riconquista di Kobane hanno perso la vita anche 54 miliziani dell’Isis, mentre sono 16 i curdi dell’Ypg morti in battaglia. I feriti, invece, sono almeno 200, in larga parte tra la popolazione civile.
Secondo attivisti curdi, citati dall’agenzia di stampa Xinhua, durante i bombardamenti i combattenti curdi hanno anche fatto saltare in aria la sede di Medici senza Frontiere, che era occupata dai soldati dell’Is.