Musica

Dancity Festival 2015, a Foligno dal 3 luglio musica e cultura elettronica

Nella giornata di venerdì il nome che svetta è certamente quello dei Cabaret Voltaire di Richard H. Kirk, che una quarantina d'anni or sono gettarono le basi dell'industrial in quel di Sheffield. La giornata di sabato 4 luglio è a tutti gli effetti la più ricca ed interessante con Jeff Mills e i suoi sodali Underground Resistance

di Alarico Mantovani

La decima edizione di Dancity, il festival internazionale di musica e cultura elettronica che si svolge a Foligno, nel cuore dell’Umbria, da venerdì 3 a domenica 5 luglio, si preannuncia come una delle più interessanti di sempre. La notizia della defezione, per problemi di salute, di Craig Leon avrà forse rattristato qualche appassionato ma certamente non scalfisce una line-up di qualità, che testimonia a tutti gli effetti che dopo dieci anni di attività, come scandisce lo slogan coniato dagli organizzatori, il festival è ancora in perfetta forma.

Quel che è certo è che ci troviamo da tempo dinanzi ad una delle realtà più vivaci ed intelligenti del panorama nazionale. In linea di massima i luoghi che accoglieranno le esibizioni pomeridiane e serali del venerdì e del sabato sono situati nel centro storico della città, come ad esempio Palazzo Trinci e l’auditorium S. Domenico, mentre dalle 23.30 a notte fonda tutto si sposta e svolge al club Serendipity, sia Indoor che Outdoor. Nella giornata di venerdì il nome che svetta è certamente quello dei Cabaret Voltaire di Richard H. Kirk, che una quarantina d’anni or sono gettarono le basi dell’industrial in quel di Sheffield. I loro primi singoli e album, da Mix-Up a Three Mantras, sono testimonianze di inestimabile valore e ancora fonte di ispirazione primaria per una grossa fetta di musicisti che al giorno d’oggi rivendica un forte legame, che talvolta sconfina in un pesante debito, nei confronti di quelle sperimentazioni avanguardistiche. Richard H. Kirk proporrà una audio-video performance costituita soprattutto da materiale nuovo.

Un altro che ha fatto storia è certamente Lory D, uno che era programmaticamente proiettato nel futuro già durante lo snodo chiave dei primissimi Novanta: i suoni inauditi della techno romana, così amati da Aphex Twin, Jackmaster e da una pletora di estimatori. Un album, Antisystem, che riascoltato oggi suona ancora come un radicale incubo cyborg che fa impallidire piacioni e furbetti del quartierino. Objekt è produttore giovane ed interessante che ha inciso per la Pan di Bill Kouligas il proprio full lenght d’esordio: certamente l’eredità della prima futuristica Warp è un punto di riferimento abbastanza evidente ma il ragazzo sa anche trasfigurare e trascendere quando ci si mette: a Foligno sarà impegnato in un dj set.

La giornata di sabato 4 luglio è a tutti gli effetti la più ricca ed interessante. Jeff Mills lo conoscono anche i sassi, non serve ricordare che il fuoriclasse della Detroit techno da tanti anni si esibisce regolarmente in Italia ed è il più ovvio degli headliner. Invece è meno scontato poter vedere dal vivo i suoi sodali Underground Resistance, gruppo di militanti e partigiani del suono più duro e incompromissorio della Motor City sin dai primi Novanta: nella città umbra portano il progetto Timeline che esplora un versante più jazzy d el loro sound. Se parliamo di techno è assolutamente imperdibile il live set dei Voices From The Lake, il raffinatissimo duo formato da Donato Dozzy e da Neel, che probabilmente in quest’ambito incarnano già da qualche anno il non plus ultra, insieme a Lucy, se ci riferiamo ai nostri portabandiera a livello internazionale. Mumdance invece rappresenta il futuro che non dimentica il passato nella prospettiva fluida e di lunga data dell’hardcore continuum d’oltremanica. Le recenti collaborazioni con Logos e con Novelist l’hanno proiettato nel novero di coloro che possono plasmare nuovi scenari ed il Fabriclive 80 di cui è autore galvanizza e carica l’ambiente in attesa del suo dj set, che diventa automaticamente uno dei più attesi.

Com’è certamente attesa al varco la statunitense Holly Herndon, il cui nuovo album Platform, uscito su 4AD, è uno dei dischi di cui maggiormente ha discusso la critica internazionale nel corso di questa annata discografica. Liquidare qui in poche parole tutta la sua sfaccettata ed innovativa visione artistica, che implica una piattaforma di idee che coinvolge una molteplicità di aspetti della vita e della società odierna, non le renderebbe giustizia: meglio sperimentare direttamente il suo live. Powell è un altro che merita i riflettori così come Nick Anthony Simoncino. Ancora emozioni la domenica che sarà invece curata da Red Bull Music Academy con Roy Ayers, Soul Clap e Jolly Mare presso la Cantina Scacciadiavoli di Montefalco.

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