Aveva promesso battaglia e alla fine, in un modo o nell’altro, sta mantenendo la sua parola: il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha infatti depositato al tribunale di Napoli il ricorso contro la sua sospensione dalla carica, prevista dalla legge Severino. Uno scenario lungamente annunciato ma che è stato stravolto negli ultimi giorni. Venerdì in tarda serata era infatti arrivata la sospensione decisa dal Consiglio dei Ministri come previsto dalla legge. “Mi aspetto un suo ricorso”, aveva detto il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa.
Ricorso che, come annunciato da Fulvio Bonavitacola, parlamentare Pd e avvocato di De Luca, è arrivato puntualmente, nel primo giorno utile dopo il decreto emesso dal governo. Nel frattempo, sabato scorso (e quindi poche ore dopo la decisione del Consiglio dei Ministri) era stato notificato dal prefetto di Napoli il decreto di sospensione di De Luca al consigliere regionale anziano Rosa D’Amelio. A quel punto si è aperta una corsa contro il tempo, dato che la mattina di lunedì 29 giugno era prevista la prima seduta del consiglio regionale: e in quella sede che si sarebbe dovuto prendere atto della sospensione di De Luca dalla carica di governatore. Tutti i poteri, quindi, sarebbero passati al vicepresidente nominato dall’ex sindaco di Salerno, che avrebbe potuto approfittare di un parere chiesto da Renzi all’avvocatura dello Stato e nominare comunque la sua giunta “per garantire governabilità“. Ieri però ecco il colpo di scena: nessuna giunta nominata, nessun vicepresidente in grado di amministrare i pieni poteri, ma al contrario l’annullamento delle convocazione del primo consiglio regionale.
“Per consentire gli opportuni approfondimenti sugli effetti del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 26 giugno ( la seduta consiliare già convocata per domani lunedì 29 giugno 2015 è sconvocata. Seguirà nuova convocazione nei termini previsti dall’articolo 34 dello Statuto dell’articolo 4 del regolamento interno”,spiegava nel suo comunicato il consigliere anziano del Pd D’Amelio.
La decisione era arrivata dopo una riunione tra lo stesso De Luca, il suo legale Bonavitacola e l’avvocato amministrativista Giuseppe Abbamonte: riunione convocata non solo per discutere del ricorso depositato il giorno dopo, ma anche per mettere a punto il coup de théâtre che potrebbe far dribblare l’ostacolo sospensione al governatore campano.
In pratica l’ex sindaco di Salerno, condannato in primo grado per abuso d’ufficio, ha deciso di posticipare il primo consiglio regionale, che avrebbe decretato formalmente la sua sospensione dalla carica, puntando tutto sul tribunale ordinario. De Luca spera di ottenere in tempi brevi l’accoglimento del suo ricorso, e solo dopo convocare la prima seduta del consiglio regionale, senza quindi essere sospeso: la data ultima per insediare giunta e governatore è fissata nel 12 luglio. Appena la settimana scorsa, il tribunale ordinario di Napoli aveva accolto il ricorso di Luigi De Magistris, riconfermandolo sulla sua poltrona di primo cittadino partenopeo: un precedente che fa ben sperare il governatore della Campania.
Nel frattempo all’esterno del palazzo che ospita il consiglio regionale della Campania, è in corso una manifestazione di simpatizzanti, consiglieri regionali e parlamentari del Movimento Cinque Stelle. “De Luca è stato il più grande errore di Renzi” dice il deputato Luigi Di Maio, vice presidente della Camera. “Chiediamo che il consiglio si riunisca – continua – e che se deve prendere atto che si deve tornare al voto, lo faccia e sciolga le assise”.
“Si sta andando avanti con forzature e illegittimità, la Campania è ostaggio dei problemi giudiziari di De Luca“, dice Valeria Ciarambino, candidata alla presidenza della Regione Campania del Movimento Cinque Stelle ed eletta in consiglio regionale.