Chi si aspettava scintille in diretta streaming tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e i sette consiglieri del Movimento Cinque Stelle appena eletti, è rimasto deluso. I grillini, invitati ad aprire la prima giornata di consultazioni con le forze politiche di opposizione, inaugurata da Michele Emiliano, non si sono presentati all’appuntamento. Ma si fanno sentire quando l’ufficializzazione delle prime nomine fatte dal neogovernatore suscitano perplessità. Fa discutere, infatti, la nomina ad addetto stampa di Elena Laterza, giornalista professionista e portavoce di Emiliano da 11 anni, ma anche sua compagna. E’ una scelta lecita, dice la pentastellata Antonella Laricchia, ma inopportuna.

Il mancato incontro in mattinata, tuttavia, è stato dovuto a quelle che sono  state definite “serie difficoltà”. E per questo, come già chiesto in precedenza, i grillini hanno invitato il presidente della Regione a rinviare il confronto di un giorno. Emiliano, però, ha respinto la proposta: “No – ha detto – io ho un calendario prefissato“. E poi, sferzando il M5s alla sua prima esperienza nell’assemblea pugliese, ha aggiunto: “Credo che il noviziato possa portare a non capire esattamente il valore di alcuni momenti istituzionali”.

Per Emiliano, infatti, si sarebbero potute tracciare le “linee guida del disegno di legge sul reddito di cittadinanza”, un punto in comune tra il centrosinistra e il movimento di Grillo. I Cinque Stelle, invece, ritengono sia stato Emiliano a “non dimostrarsi disponibile” e che, comunque, “ci sono cinque anni per parlare”. Le aperture di Emiliano ai grillini sono arrivate sin dalla notte delle elezioni. Alla sua rivale candidata presidente, Laricchia (risultata seconda), Emiliano aveva proposto l’assessorato all’Ambiente. E poi, per garantire la partità di genere in giunta, aveva offerto un posto a tutte le quattro pentastellate elette. Le richieste, però, sono state tutte respinte al mittente.

Intanto, quando i 50 consiglieri pugliesi non sono stati ancora proclamati, Emiliano ribadisce l’importanza di “valorizzare i punti in comune” con tutte le forze politiche. Come quelli su Ilva, Tap e sanità. Sul siderurgico, per Emiliano, “dovrebbero essere tutti d’accordo” sul fatto che, “se la fabbrica continua a uccidere, va chiusa”. Mentre sul gasdotto che dall’Azerbaijan porterà metano in Italia approdando sulle coste del Salento, Emiliano ritiene “utile un approvvigionamento alternativo alla Russia” ma critica lo Sblocca Italia che prevede l’opera: “Stiamo lavorando – dice – per verificare se non ci siano violazioni della Costituzione e delle prerogative delle Regioni”. Quanto alla sanità, ribadendo che terrà per sè la delega, Emiliano intende affrontare “le emergenze e poi fare la rivoluzione”. Un punto, questo, su cui si sono concentrate le consultazioni proseguite nel pomeriggio con Ncd, Fi, Lista Schittulli e Oltre con Fitto. Su un tema, però, Emiliano non accetta intransigenze: “Si può discutere e ci possiamo confrontare – evidenzia – ma gli assessori li scelgo io. Permetterò di interferire solo all’assemblea popolare di 3mila persone che ha costruito con me il programma di governo”.

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