A Milano la comunità islamica ha presentato il progetto con il quale intende partecipare al bando per la realizzazione di una moschea. La conferenza stampa è stata l’occasione per fare alcune puntualizzazioni sullo stato del dibattito pubblico sul tema. In particolare Davide Piccardo, coordinatore del Caim, ha risposto alla provocazione di Roberto Maroni, che ha ipotizzato di chiudere le moschee per combattere il terrorismo: “Qui come in altri centri di Milano, siamo stati colpiti da ordinanze che ci contestano il reato di preghiera – spiega -. Non possiamo avere luoghi di preghiera riconosciuti, non possiamo istituirne di nuovi e il governatore Maroni vuole chiudere moschee che non esistono. Le moschee sono luoghi di cultura, che anzi contribuiscono a stemperare la violenza”. Mozib Rahman, coordinatore della Bangladesh Cultural and Welfare association, ha rincarato la dose: “La Costituzione dice che tutti hanno diritto di professare la propria fede religiosa, in qualsiasi forma. A Milano un milione e 300mila cittadini hanno 200 chiese, noi siamo 100 mila musulmani e non abbiamo nemmeno una moschea. Ci riuniamo a fare attività culturale e facciamo anche la preghiera” di Alessandro Madron
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