Il 24 giugno aveva annunciato la propria intenzione di correre alle primarie del Grand Old Party anche Bobby Jindal, governatore della Louisiana di origini indiane e convertitosi al cattolicesimo
“Ho deciso di correre per la presidenza degli Stati Uniti“, lo ha affermato Chris Christie, attuale governatore repubblicano dello stato del New Jersey, intervenuto per lanciare la sua corsa alla Casa Bianca – secondo quanto riporta il Washington Post – in una conference call alla Livingston High School davanti ai suoi sostenitori e finanziatori.
Con il suo annuncio, la lista degli sfidanti alle primarie repubblicane 2016 ha sfondato un nuovo record, arrivando a quota quattordici. Il cinquantaduenne di origini siciliane da parte materna e, in passato, rieletto nel 2013 alla carica di governatore con oltre il 60% dei voti, era finito però nei guai nel 2014 a causa di due importanti scandali.
Il primo è quello soprannominato dai giornali statunitensi Bridgegate, scandalo nato dalla sua delibera di chiudere per quattro giorni, a settembre 2013, due corsie del George Washington Bridge, il ponte che collega il New Jersey con Manhattan, provocando notevoli disagi agli automobilisti. Il secondo scandalo che ha visto protagonista Christie è stato il Sandygate, nel quale il politico repubblicano era stato indagato per la gestione dei fondi destinati agli aiuti alle popolazioni colpite dall’uragano Sandy, occasione in cui si sviluppò il suo stretto rapporto col presidente Barack Obama, che provocò forti attacchi nei suoi confronti da parte della destra del suo schieramento.
La candidatura di Christie arriva dopo quella ufficializzata, mercoledì 24 giugno, da un altro esponente del Grand old party: Bobby Jindal di origini indiane, classe 1971 è l’attuale governatore repubblicano della Louisiana, divenuto nel 2008 il più giovane governatore d’America a soli 36 anni. Il moderato Jindal, che negli anni del college si è convertito al cattolicesimo, da diversi anni è un acceso sostenitore dei movimenti pro-life, facendone la sua bandiera per la campagna elettorale. Le sue origini familiari potrebbero anche spingere l’elettorato asiatico a votare per la sua persona. In economia si ispira al liberismo classico sostenuto dai conservatori americani.