Rimandata a domani la decisione della giunta per le immunità del Senato sull’arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini, presidente della Commissione bilancio inquisito dalla procura di Trani per il crac della casa di cura Divina Provvidenza. La decisione motivata dal “far posto” a un più recente indagato del medesimo partito alfaniano, Giovanni Bilardi, che la Procura di Reggio Calabria vorrebbe far condurre in carcere per l’inchiesta sulle “spese pazze” in consiglio regionale.
La giunta era convocata per questa sera alle 20 per esaminare la proposta di delibera del relatore e presidente della Giunta, Dario Stefàno, sul caso Azzollini, che a questo punto slitta a domani alle 14, ha deciso l’ufficio di presidenza. “Lo slittamento – ha spiegato Stefàno – è stato deciso per poter incardinare il caso del senatore Bilardi. Avendo la necessità di incardinare con urgenza il fascicolo Bilardi e non potendolo fare prima di 24 ore per ragioni regolamentari, abbiamo deciso di convocare la giunta domani alle 14 per l’incardinamento e subito torneremo ad esaminare le richieste della magistratura su Azzollini”. La decisione è stata presa all’unanimità, ha spiegato Stefano. “Dopo la presentazione della relazione sul caso Azzollini si discuterà”, ha continuato, e il momento del voto “dipenderà da quanti senatori si iscrivono a parlare”.
In aula, domani pomeriggio, Stefano illustrerà, inoltre, la sua proposta di relazione in merito al caso di Giulio Tremonti, per cui la Giunta aveva già stabilito all’unanimità che il reato contestato nell’ambito dell’inchiesta Finmeccanica non era di tipo ministeriale.