Sono già centinaia i professori universitari, ricercatori, intellettuali e scienziati italiani che hanno aderito alla lettera aperta di solidarietà al popolo greco e di sostegno per il No al referendum datata 29 giugno 2015. Tutti i firmatari condividono “una seria preoccupazione per gli eventi che si stanno avvicendando in questi giorni, così come un profondo sdegno per il ricatto imposto al popolo greco dalla tecnocrazia dell’austerity, che ha ormai svelato il vero obiettivo della sua ferocia: quello di imporre un unico, fallimentare modello economico basato sull’annientamento della dignità umana“.
“Per questi motivi – scrivono gli studiosi nella missiva – non possiamo non supportare il popolo greco in questa pagina difficile della sua storia. Siamo consapevoli che l’esito del referendum del 5 luglio prossimo, se come ci auguriamo si affermerà la vittoria del NO, porterà a un clima di confusione che si cercherà di strumentalizzare per far chinare il capo alle cittadine e ai cittadini greci. Per questo motivo ci impegniamo da subito a offrirvi la nostra solidarietà: non solo morale, ma anche nella forma di atti concreti. Ciò che mettiamo nero su bianco con queste parole è l’impegno, a titolo individuale e collettivo, a sostenervi e cooperare con voi per la ricostruzione della Grecia e la costruzione di un nuovo modello sociale, economico e politico, che attraversi e coinvolga anche quello snodo cruciale che è il mondo della conoscenza, in cui tutte e tutti noi lavoriamo”.
“Sappiamo che il mondo si sta indignando e mobilitando perché la Grecia possa dimostrare che un’Europa diversa, un mondo diverso, è davvero realizzabile, rifiutando l’aut-aut tra schiavitù al mercato o barbarie”. E ancora: “È stata la Grecia la vera culla del pensiero occidentale, il crocevia di esperienze che ha generato per primo lo spirito dell’amore per la conoscenza, in ogni ambito del sapere. Tutte e tutti sappiamo perfettamente quanto la cultura e il pensiero greco abbiano contribuito a quell’originaria, vera spinta verso l’unità e la fratellanza degli esseri umani in questa parte del mondo. Tutti sappiamo che essa è la nostra radice, ben prima – e ben più – di ogni mito o ideologia che di volta in volta si è voluta fondativa per l’Europa”.