“Il presidente del Consiglio ha preso una decisione che non è quella che avrei preso io, ma comprendo completamente Renzi“. Sono le parole di Vincenzo De Luca, governatore eletto in Campania ma sospeso per effetto della Legge Severino, intervenuto oggi nella trasmissione “Radio anch’io”, su Radio 1. “Capisco le motivazioni di Renzi” – spiega – “in questo clima di opinione pubblica frastornata e anche indignata, era difficile fare diversamente. Se avesse fatto qualunque altra scelta, si sarebbe scatenata una campagna di aggressione politico mediatica, centrata sulla contestazione delle leggi ad personam. Rispondo: ‘questo è un capovolgimento della realtà'”. E aggiunge: “L’unica legge ad personam che c’è oggi in Italia è la legge Severino. Se la legge ad personam è quella che garantisce il privilegio di un gruppo rispetto ai cittadini normali, la legge Severino, che garantisce che i parlamentari, i deputati, i senatori e i membri di governo non siano sottoposti alla Severino, diversamente da tutti gli altri cittadini, allora è l’unica legge ad personam”. De Luca sottolinea polemicamente: “In un Paese democratico non sarei dovuto essere candidato? E dove sta scritto? Io mi sono candidato perché la Costituzione me lo consente. E su questo ho talmente ragione che all’obiezione fatta dal M5S che non ero candidabile, il Tar ha risposto che sono pienamente candidabile”. Poi precisa: “Quelli che sono stati sospesi, sono stati reinsediati nei loro poteri: io mi aspetto, con grande serenità, la stessa pronuncia da parte del tribunale di Napoli. Noi in Campania non c’entriamo niente con mafia capitale, le firme false, i casini interni ai partiti. Qui” – continua – “c’è una contraddittorietà tra due leggi: la Costituzione e una legge sgangherata come la Severino, che tutti quanti giudicano insostenibile ma che nessuno ha il coraggio di cambiare, perché c’è questo clima di aggressione mediatica per cui, se si dice che c’è un aspetto della Severino che è sconcertante, sembra quasi che tu sia amico della camorra. Passerà anche questa fase di ottundimento dell’opinione pubblica” di Gisella Ruccia
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