Era inevitabile, uno scandalo come quello del blocchetto di accensione General Motors avrebbe portato conseguenze anche a quei controllori che non hanno fatto bene il loro dovere. Non si possono accettare oltre 100 morti – 114 quelli accertati e risarciti finora da GM – e una storia ultra-decennale (le prime auto difettose sono del 2002) fatta di incompetenza e malafede senza prendere provvedimenti. Così la NHTSA – National Highway Transport Security Agency, cioè l’ente governativo americano che controlla la sicurezza di tutte le nuove auto e obbliga le case automobilistiche a effettuare i richiami – è finita sotto inchiesta e dopo un anno di indagini il Governo ha trovato molti problemi. Nel rapporto di 42 pagine redatto dall’Ispettore Generale del Dipartimento dei Trasporti Usa si legge che la NHTSA ha fallito in tutti i suoi compiti: raccogliere e catalogare dati sulla sicurezza dei veicoli, ottenere dettagliati report mensili dalle Case auto, formare correttamente e, soprattutto, controllare il proprio staff.
Nel rapporto di 42 pagine redatto dall’Ispettore Generale del Dipartimento dei Trasporti Usa si legge che la NHTSA ha fallito in tutti i suoi compiti
Un fallimento che ha fatto sì che gravi problemi di sicurezza non siano stati affrontati. Siccome oltreoceano sono molto rapidi nel passare dalla critica all’azione, nello stesso rapporto sono stati individuati 17 punti su cui intervenire subito. Mark Rosekind, il nuovo Segretario della NHTSA insediatosi nello scorso dicembre, ha dichiarato che verranno implementati rapidamente a partire già da questo mese. Ma già nel febbraio scorso il presidente Barak Obama aveva chiesto al Congresso di triplicare lo stanziamento a disposizione dell’Office of Defects Investigation – la sezione che indaga sui componenti difettosi di tutte le auto – della NHTSA per far sì che potesse raddoppiare i propri dipendenti. Tuttavia, dal report emerge che i problemi non stanno solo nella mancanza di personale, ma anche nella carenza di procedure.
All’NHTSA una sola persona è incaricata, part-time, di leggere le segnalazioni dei consumatori: sono più di 300 al giorni, il 90% viene ignorato
Uno dei più grandi sta nel come viene presa la decisione di indagare o meno sul difetto di un componente. Secondo il rapporto questo processo manca di trasparenza, perché l’attivazione (o la non attivazione) di una procedura non viene sempre documentata e così non si riesce a capire perché la NHTSA agisce in un modo piuttosto che in un altro. Inoltre l’ente ignora sistematicamente il 90% delle segnalazioni che arrivano direttamente dai consumatori: c’è un solo “lettore” addetto a valutarle e si tratta di circa 330 al giorno tra e-mail e lettere cartacee. Peraltro, l’impiegato assegnato a questo compito lo è solo per mezza giornata perché nell’altra metà si occupa di altro. Così appare più chiaro come mai il personale abbia ignorato sin dal 2003 le lamentele riguardo ai problemi delle auto GM, mentre lo è meno come mai nel 2007 l’NHTSA abbia rifiutato di aprire un documento di indagine, anche perché il diretto responsabile di questa procedura ha lasciato l’ente nel 2008 e non è stato sostituito.
È ancora presto per sapere se si tratti di semplice incompetenza o addirittura di corruzione e tangenti; quello che è certo, invece, è che i morti continuano ad aumentare. Inoltre, General Motors potrebbe presto dover pagare una multa di 1,2 miliardi di dollari, elevata direttamente dal Dipartimento di Giustizia americano. Forse è per questo che Shigehisa Takada, presidente della Takata Corporation – l’azienda che ha fornito oltre 34 milioni di airbag difettosi, responsabili finora di otto decessi e centinaia di ferimenti e protagonisti di un altro richiamo di proporzioni gigantesche – si è cosparso pubblicamente il capo di cenere. Le sue scuse sono state pronunciate in maniera chiara e inequivocabile, ma difficilmente riusciranno ad aumentare il grado di clemenza degli inquirenti.