La Repubblica Ceca viola l’embargo contro l’Iran. Gli aerei iraniani infatti atterrano all’aeroporto di Praga per rifornirsi di carburanti. A riferirlo è il quotidiano ceco Mlada fronta Dnes. In particolare ad usufruire dei servizi in Repubblica Ceca è la società aerea Iran Air che da aprile fa scalo per fare rifornimento. Il motivo è semplice: tutti gli altri aeroporti nei Paesi di destinazione in Europa occidentale si rifiutano di farlo per via delle sanzioni internazionali imposte dall’Onu, Usa e Unione Europea in seguito al programma nucleare dell’Iran.
“Gli aerei Iran Air possono atterrare nella Repubblica Ceca per rifornirsi di carburante in base alla relativa autorizzazione rilasciata dal ministero dei trasporti”, ha detto Marika Janouskova, portavoce dell’aeroporto internazionale della capitale ceca Vaclav Havel, aggiungendo che si tratta al massimo di due atterraggi al giorno, in tutto 12 atterraggi in settimana.
L’autorizzazione al cosiddetto refueling stop degli aerei di Teheran è stata confermata anche da Tomas Nerold, il portavoce del ministero dei Trasporti, secondo il quale Praga procede in conformità con gli accordi sul transito delle compagnie aeree internazionali, stipulato nel 1944 a Chicago negli Usa.
La Repubblica Ceca, membro dell’Unione europea ma non inclusa nell’Eurozona, ha cominciato, da aprile 2015, a violare l’embargo totale imposto dall’Ue, secondo quanto scritto il 1 luglio da Mlada fronta Dnes. Questo tipo di restrizioni imposte ai velivoli della repubblica degli Ayatollah sono sempre state rispettate, prima d’ora, da tutti i paesi di destinazione dell’Europa occidentale. Rimangono ancora ostacoli sulla strada dei negoziati sul nucleare iraniano, per arrivare alla firma dell’accordo definitivo con le potenze del gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) sono stati prorogati fino al 7 luglio.