Quattro persone sono indagate per aver ricattato, utilizzando fotografie e filmati falsi, l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (Forza Italia) e la senatrice Stefania Pezzopane (Pd). L’inchiesta è partita grazie alla denuncia presentata dalle vittime. A finire nel registro degli indagati nel fascicolo aperto alla direzione distrettuale antimafia dell’Aquila sono stati Gianfranco Marrocchi, 60 anni di Pescara e residente a Lucoli (in provincia dell’Aquila), editore di Tv Più, il regista Giovanni Volpe, 59 anni di Battipaglia (Salerno), Raimondo Onesta, 40 anni di Roma e residente a Pratola Peligna (L’Aquila) e Marco Minnucci, 29 anni di Fermo, residente a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno). Il reato contestato è concorso in estorsione.
Secondo le accuse della Procura, dopo lo scoppio dello scandalo “Rimborsopoli” i quattro avrebbero iniziato a fare pressioni sull’ex governatore, coinvolto in quell’inchiesta per la notte trascorsa in un albergo di Roma, insieme a una donna, nel marzo 2012 a spese dei contribuenti. Il gruppo dei ricattatori avrebbe fatto sapere a Chiodi di avere la disponibilità di foto personali e filmati compromettenti che avrebbero usato per realizzare un video su una sua presunta “scappatella”. Il video sarebbe dovuto uscire a maggio del 2014, proprio nel periodo delle elezioni regionali a cui Chiodi era candidato presidente. Per fermare la realizzazione del filmato l’ex presidente di Regione avrebbe dovuto pagare 35mila euro, soldi che invece non ha sborsato, denunciando tutto alla Digos.
Diversa, invece, la vicenda della Pezzopane. Si parla di una foto, opportunamente modificata, nella quale sembrava essere in una vasca idromassaggio insieme al fidanzato Simone Coccia e ad un’altra persona.