Sette operai sul tetto dello stabilimento Marcegaglia Buildtech a Milano. I lavoratori hanno dato vita alla protesta a partire dal 1 luglio, appena hanno saputo dell’alternativa che l’azienda poneva loro di fronte: trasferimento nell’impianto di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria a 100 chilometri di distanza, o il licenziamento. La vicenda ha avuto inizio un anno fa, quando Marcegaglia ha deciso di chiudere lo stabilimento milanese e portare la produzione in Piemonte. “Alcuni lavoratori hanno detto sì al trasferimento, altri hanno accettato una buonuscita – spiega Luciano Bruschi della Fiom Cgil Milano – Ma per i sette operai rimasti, c’era l’impegno dell’azienda a ricollocarli negli altri quattro stabilimenti lombardi“. Un impegno, sostiene la Fiom, che la società non ha mantenuto, benché ne abbia le possibilità. Così, i dipendenti hanno deciso di salire sul tetto. “Le condizioni dei lavoratori non sono le migliori – racconta Massimiliano Murgo, rsu Fiom Cgil, che partecipa alla protesta – Un operaio è in sciopero della fame, un altro ha un tumore al cervello. E il caldo fa il resto” di Stefano De Agostini