Più di mille persone lasciate in piedi per due ore in attesa di uno spettacolo, che all’ultimo secondo è stato annullato. “Parma and Stars”, la rassegna estiva che avrebbe dovuto portare nella città ducale per tutto il mese di luglio grandi nomi della musica e dello spettacolo nella suggestiva cornice di piazza Duomo, ha trascinato la giunta 5 stelle nella bufera. Dopo settimane di polemiche legate alla scelta della location della kermesse, il primo concerto previsto il 2 luglio, con protagonista Renzo Arbore, è saltato senza alcun preavviso per gli spettatori, che hanno aspettato invano dietro alle transenne di poter riempire la platea vuota tra Cattedrale e Battistero, per poi sentirsi dire che l’evento non si sarebbe tenuto. Il motivo? Secondo il Comune ci sarebbero state lacune tecniche dell’organizzazione individuate il pomeriggio stesso dalla Commissione di vigilanza, ma le responsabilità nelle ultime ore rimbalzano da un soggetto all’altro. Intanto altre date, quella di Gianluca Grignani e quella di Marco Masini, sono state cancellate e a rischio ci sarebbe l’intera programmazione.
Da settimane la rassegna organizzata da Iko Italia Konzert Opera in collaborazione con il Comune di Parma è al centro del dibattito cittadino per la decisione di tenere i concerti in piazza Duomo, principale meta turistica del capoluogo, che sarebbe quindi stata off limits per gran parte dell’estate. Perplessità erano state sollevate dalla curia, che non gradiva il non stop di spettacoli proprio nella piazza su cui si affaccia il vescovado. Per non parlare dei residenti, a cui l’amministrazione aveva scritto per rassicurarli su impatto e disagi addirittura invitandoli, per tamponare le critiche, ad assistere gratuitamente ad alcuni eventi, e infine delle associazioni Monumenta e Italia Nostra, che alla vigilia dell’apertura hanno presentato un esposto in Procura e uno alla Sovrintendenza perché la location da regolamento comunale non sarebbe tra i luoghi indicati per le manifestazioni. Altri dubbi erano sorti in merito all’impatto acustico su Cattedrale e Battistero, con l’intervento cautelativo ma non vincolante di Arpa che avrebbe individuato criticità, e il Comune pronto ad appellarsi alle deroghe regionali e ad andare avanti per la sua strada. E così è stato, fino al brusco stop arrivato a poche ore dal via.
Alle 22,30 di giovedì 2 luglio, quando ormai il concerto di Arbore doveva già essere cominciato da tempo, ai 1500 spettatori in fila è stato comunicato che la data era annullata. “Per una serie di manchevolezze tecniche – ha spiegato il Comune in una nota – alle 17,30 di oggi la commissione di vigilanza ha notificato parere negativo vincolante agli organizzatori dell’evento di questa sera, di conseguenza il Comune di Parma ha diniegato la manifestazione”. Gli organizzatori dunque sarebbero stati messi al corrente dello stop già dal pomeriggio, ma nessuno avrebbe comunicato nulla fino alla tarda serata, nello stupore dello stesso Arbore. Il Comune ha fatto poi sapere che sono state riscontrate “lacune tecniche” come per esempio la mancanza della certificazione del corretto montaggio degli impianti e delle certificazioni dell’impianto elettrico di messa a terra, oltre a quelle di reazione al fuoco delle sedie, del palco, dei tendaggi e dei teli di copertura, e infine l’insufficienza del numero degli estintori. Tutti problemi che hanno portato a inibire la manifestazione dal pomeriggio. “Pertanto – si legge in una nota – gli organizzatori avrebbero potuto fin da quell’ora adoperarsi al fine di informare gli spettatori in maniera corretta di tale parere negativo, senza attendere di aver riempito la platea”. Anche il sindaco Federico Pizzarotti, da settimane in viaggio di rappresentanza negli Stati Uniti, ha scaricato la colpa sull’organizzazione: “Non sono spettacoli comunali, leggete bene” invita su Twitter, rispondendo ai messaggi e alle critiche dei cittadini.
Dall’altra parte invece, i rappresentanti di Iko Italia Konzert Opera lamentano di essersi trovati in mezzo “ad un conflitto tra istituzioni e tra diversi schieramenti politici, così da essere costretta ad operare in un clima estremamente conflittuale” e di essere stata vittime di ripetute minacce e atti di sabotaggio anche da parte di alcuni residenti. “L’atto finale di questa vicenda si è consumato – concludono – con l’espressione di un parere contrario a poche ore dall’inizio dello spettacolo, per pretese carenze documentali, da cui l’organizzazione prende allo stato le distanze in attesa delle necessarie verifiche”. I biglietti già venduti saranno rimborsati, ma è molto probabile che l’intera manifestazione vada a monte. Intanto però nell’occhio del ciclone c’è soprattutto l’amministrazione Cinque stelle, di cui la minoranza in coro attacca “l’arroganza” e “un’incompetenza generalizzata che produce solo disastri e che questa vicenda ha evidenziato a tutti”. “Si facciano da parte” chiede il capogruppo del Pd Nicola Dall’Olio, sottolineando che “all’ennesima situazione delicata il sindaco si trova negli Usa”.