La presidente della Camera al Cateraduno di Senigallia: "Pensavo che un uomo con il senso delle istituzioni si dimettesse, ma lui ha dimostrato di non esserlo". L'ex presidente del Veneto è ancora presidente della commissione Cultura nonostante sia ai domiciliari dopo aver patteggiato nell'inchiesta Mose
“Posso dire da cittadina di essere esterrefatta per il fatto che Galan sia ancora deputato e presidente della commissione Cultura della Camera. Pensavo che un uomo con il senso delle istituzioni si dimettesse, ma lui ha dimostrato di non esserlo”. A dirlo è la presidente della Camera Laura Boldrini che già in passato aveva spiegato come non potesse fare niente per rimuovere l’ex presidente del Veneto ed ex ministro almeno dalla carica di presidente di commissione. I Cinque Stelle infatti avevano chiesto a Montecitorio la sua rimozione. A difendere Galan era stato solo il capogruppo berlusconiano Renato Brunetta. Giancarlo Galan è accusato di corruzione per l’inchiesta sul Mose di Venezia: ha patteggiato la pena di 2 anni e 10 mesi. Da ottobre 2014 si trova ai domiciliari nella sua villa di Cinto Euganeo, in provincia di Padova. Galan aveva fatto appello fino in Cassazione, ma la Suprema Corte ha confermato la pena: ora il parlamentare ha chiesto di poterla scontare ai servizi sociali.
Dal palco del teatro Fenice di Senigallia, dov’è in corso il Cateraduno di Radio2, la presidente della Camera ha definito “paradossale che Galan sia ancora parlamentare, lo dico da cittadina. Ma vorrei che fosse chiaro che le Camere non hanno nessuno strumento per farlo dimettere. Siamo consapevoli della gravità della situazione, ma ora inizierà tutta una procedura che dalla Giunta per le Elezioni porterà in Aula la decisione sulla decadenza o meno”. Anche in questo caso si tratta della legge Severino.