Dopo la vittoria del "no" al referendum greco, la politica italiana si schiera. Il presidente della Repubblica interviene con una nota perché si difenda il dialogo. Il governo invoca l'unità dell'eurozona, mentre le opposizioni (i cui rappresentanti sono volati ad Atene per seguire i risultati) attaccano Renzi e la troika
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla di scenari inediti (“Ora responsabilità”), mentre il governo italiano invoca l’unità dell’eurozona. Le opposizioni invece, la maggior parte in viaggio ad Atene per sostenere il referendum sul piano di aiuto dei creditori alla Grecia, commentano a caldo i risultati chiedendo un cambio di passo di Matteo Renzi e dell’Europa. Tutti uniti contro l’austerity, ma divisi sui modi e i tempi per combattere le misure europee. Per Matteo Salvini? “Uno schiaffone agli europirla”. Per Maurizio Landini? “Un risultato straordinario”. Per Nichi Vendola? “Hanno perso Renzi, Merkel e la troika”. Per Beppe Grillo? “Un risultato fantastico per tutti”.
A intervenire quando i risultati sono quasi definitivi è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “I cittadini greci”, ha scritto in una nota, “hanno preso oggi, con il referendum, una decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto. Una decisione, tuttavia, che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione europea verso scenari inediti, che richiederanno a tutti, sin d’ora, senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica. Quella stessa visione cha ha condotto diciannnove Paesi all’adozione di una moneta comune, con la cessione di sovranità liberamente e consapevolmente scelta da parte di ciascuno stato aderente, sapendo che ogni modifica delle sue regole passa attraverso una discussione collegiale tra pari”.
Il governo e fonti del Tesoro sperano in un accordo e nel continuare delle trattative. “Ora è giusto ricominciare a cercare un’intesa”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. “Ma dal labirinto greco non si esce con un’Europa debole e senza crescita”. Su Twitter è intervenuto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “L’Italia lavora da sempre per una Europa solidale e più integrata. Era vero ieri e lo sarà ancora domani. Regole condivise da popoli europei servono a garantire lo stesso obiettivo: il benessere attraverso crescita economica e occupazione”.
All’attacco invece il segretario del Carroccio Salvini che ha preferito non lasciare l’Italia: “A prescindere dal risultato, l’Europa deve cambiare trattati e moneta. Se, come sembra, il no ha vinto, è uno schiaffone agli europirla che ci hanno portato alla fame. Se Renzi non ne prende atto è un folle. Oggi ad Atene era pieno: c’era tutta la sinistra, c’era Vendola e c’era Grillo. Si vede che hanno trovato pieno a Capalbio e sono andati ad Atene a passare il fine settimana”.
Un buon risultato per gli euroscettici, ma anche per la sinistra italiana. “Quello che si profila”, ha detto il leader della Fiom Maurizio Landini, “già dallo spoglio delle prime sezioni del voto di oggi in Grecia è un risultato straordinario. Quella di oggi è la vittoria della democrazia ed è un messaggio chiaro che parla a tutta l’Europa”. E’ volato ad Atene anche il leader di Sel Nichi Vendola che ha commentato su Twitter: “Il no del popolo Grecia è un colpo formidabile alla religione #austerity. Perdono la Troika, la signora Merkel e Renzi”.
In piazza con i greci c’era anche una delegazione di 50 parlamentari M5S con Beppe Grillo che ha pubblicato un video in cui parla con una statua che rappresenta Temistocle: “E’ stato il primo vero populista della storia dell’umanità. Sconfisse i persiani con uno stratagemma geniale: la disinformazione. Disinformò tutti e riuscì a salvare il popolo greco dall’invasione persiana. E’ meravigliosa l’attinenza con la situazione di oggi”. E ha poi concluso: “I greci adesso sono ad una grande svolta, ma ora devono combatterla la disinformazione, lo stratagemma viene usato contro di loro. Qui c’è una disinformazione che io pensavo ci fosse solo in Italia, invece qui ci fanno 10 a 0”.