Affari in Messico e non solo. Il senso degli affari di Ruby Rubacuori è davvero notevole stando agli atti dell’inchiesta per corruzione in atti giudiziari chiusa dalla Procura di Milano. C’è un testimone che allarga gli orizzonti investigativi parlando di un contatto avuto con la giovane marocchina che voleva investire due milioni di euro a Dubai: due milioni extra, stando al teste, ai 7 promessi dall’ex premier alla ragazzina che voleva spacciare per la nipote dell’ex presidente egiziano, Hosni Mubarak.
“Ho conosciuto Karima – racconta Moussavi Tufan, cittadino iraniano – prima che scoppiasse lo scandalo che l’ha coinvolta. Era stata una conoscenza occasionale in alcuni locali pubblici non so neppure se a Milano o a Genova. C’è stata una telefonata da parte di Ruby in cui mi chiedeva di darle supporto per riuscire a sottrarre al controllo di Risso la cifra di 20.000 euro settimanali che lei percepiva da Berlusconi”. Un’operazione che fallì però “non se ne fece più niente (…) non ci siamo più visti”. Ma Ruby tornò alla carica nell’ottobre di due anni fa quando la ragazza lo ricontattò perché voleva “investire due milioni di euro” che erano “aggiuntivi rispetto ai sette milioni che aveva già ricevuto e che aveva già investito altrove“. “Si è fatta risentire verso ottobre del 2013, sia perché voleva fare una vacanza a Dubai in occasione del suo compleanno sia chiedendomi se potevo aiutarla ad investire una grossa somma di danaro in immobili negli emirati. Solo quando è arrivata a Dubai – prosegue il verbale dell’uomo – mi ha specificato che intendeva investire 2.000.000 di euro”. Poi, quando la giovane marocchina è arrivata nella città degli Emirati Arabi con la figlia e la suocera “l’ho accompagnata a vedere alcune case che rientravano nel budget da lei stabilito. In particolare intendeva investire subito 500.000 dollari nell’acquisto di una casa al mare (…) riservandosi l’acquisto di altri immobili in seguito”. “I due milioni di euro che intendeva investire erano aggiuntivi rispetto ai sette milioni che aveva già ricevuto e che aveva già investito altrove” precisa ancora il testimone.
E così per Ruby vengono organizzati degli appuntamenti “per visionare degli immobili d’acquistare” e Tufan sostiene di averla accompagnata “presso alla agenzia della NBAD sita nel Mali of Emirates dove Ruby ha aperto un conto corrente. Come giustificazione ha comunicato alla banca di voler fare degli investimenti immobiliari a Dubai” . L’iraniano, continuando il suo racconto, ha spiegato al pm Siciliano di aver “prospettato a Ruby la possibilità di aprire un conto corrente a San Marino presso questa banca qualora avesse avuto la necessita per trasferire dei fondi”. Ma “dopo alcuni giorni però il suo interesse sembrava essere svanito. Ruby ha iniziato a dedicarsi solamente allo shopping e al divertimento, pagando tutto per contanti per alcune migliaia di euro”.