Spiega che “l’Isis può e sarà sconfitto”, ma anche che in Siria “serve una transizione politica che porti a un nuovo governo senza Bashar al Assad“. Il presidente Usa Barack Obama, al termine della riunione col team per la sicurezza nazionale al Pentagono, parla di terrorismo e della lotta all’autoproclamato Stato islamico, contro il quale proseguono i raid della coalizione internazionale.
Le azioni per indebolirlo e sconfiggerlo, ha precisato il titolare della Casa Bianca, subiranno anche “battute d’arresto” perché “quella contro l’Isis non sarà una campagna rapida, ma una campagna molto lunga”. E, pur ribadendo che la minaccia del Califfato va al di là della Siria e dell’Iraq, non ci sono piani “per ora” di inviare più forze oltreoceano. Al centro della “nostra strategia”, ha spiegato, c’è l’aiuto alle forze locali.
Obama ha inoltre auspicato la fine del governo di Assad, senza tuttavia indicare quali siano le ipotesi per una transizione politica, in un Paese in guerra dal 2011 e controllato in gran parte proprio dai miliziani di Al Baghdadi. Parlando della lotta ai jihadisti, Obama ha specificato che la coalizione finora ha “eliminato migliaia di combattenti dell’Isis, tra cui comandanti di alto livello”. Ha poi precisato che lo Stato islamico “ha perso oltre un quarto delle aree popolate che aveva catturato in Iraq” e anche in Siria ha subito diverse sconfitte.
Obama ha assicurato che “i nostri raid aerei (della coalizione internazionale, ndr) continueranno a prendere di mira impianti per il petrolio e per il gas che forniscono importanti fondi alle operazioni” dei miliziani dell’Isis. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “lavoriamo per fermare il flusso di combattenti stranieri verso la Siria e L’Iraq”, mentre “acceleriamo la consegna di equipaggiamento di importanza critica, tra cui missili anti-carro, alle forze irachene”. Obama ha ricordato anche l’ipotesi di un attacco terrorista sul suolo nazionale da parte di un “lupo solitario”. Una minaccia “complessa” per cui, ha concluso, “dobbiamo restare vigili nel proteggere gli Stati Uniti“.
Site: “E-book jihadista esorta alla conquista di Roma”
Un e-book pubblicato da “jihadisti” esorta i musulmani in Occidente a raccogliersi in “gang” per formare movimenti di jihad al “fine ultimo della conquista di Roma, Italia“. Lo riporta il sito di intelligence SITE, che pubblica la copertina del presunto e-book, intitolato “Muslim gangs“. Sarebbe apparentemente il primo di una serie, “Musulmani in Occidente”, e ha come sottotitolo “come sopravvivere in Occidente”. La foto è quella di un corteo di giovani che sfilano con le bandiere nere dell’Isis.