L’era della manovre impossibili è finita. Di sicuro se il prototipo di “SUV” della ZF arriverà alla produzione di serie. La sigla rischia di trarre in inganno: non sta per sport utility vehicle, come al solito, ma per “smart urban vehicle“. Il concept è elettrico e può venire comandato anche da remoto, così come propongono BMW e Land Rover. Quello che però ne fa un modello unico è lo sterzo, che arriva fino a 75° e che rende pertanto possibili manovre finora ardite.
Il segreto sta nella doppia e diversa tecnologia adottata sui due assi: all’anteriore un sistema che consente di girare talmente tanto le ruote da raggiungere i 7 metri di diametro di sterzata e al posteriore l’electric Twist Beam (eTB) che assicura la spinta a “zero emissioni” su ognuna delle ruote dietro permettendo alla vettura di muoversi nonostante la posizione quasi perpendicolare delle ruote davanti.
ZF, il fornitore tedesco di componenti auto che dopo l’acquisizione dell’americana TRW è diventato il terzo gruppo al mondo, spiega che il prototipo è in grado di parcheggiare praticamente in qualsiasi “buco” ed è manovrabile anche da remoto, sia attraverso lo smart watch sia attraverso uno smartphone. Naturalmente, sia trasversalmente sia longitudinalmente. A beneficio dei consumi di energia, il prototipo dispone del PreVision Cloud Assist, una funzione che regola la velocità dell’entrata in curva razionalizzando l’uso della batteria, riducendo il ricorso al freno e abbattendo i rischi sugli angoli cechi.
Stefan Sommer, numero uno di ZF, spiega che lo Smart Urban Vehicle è la dimostrazione di quali soluzioni concrete siano già proponibili allo stato attuale solo facendo interagire le tecnologie esistenti e sfruttando la connettività delle auto. Lo stesso prototipo è sviluppato sulla base di una citycar esistente sulla quale è stato montato un sistema elettrico basato su tre unità, di cui le due propulsive posizionate sull’asse posteriore, una per ruota, con una potenza di 40 kW ciascuna. La velocità massima garantita dalla tecnologia eTB di ZF è di 150 km/h.
L’evoluto sistema Park Assistant raccoglie dati con dodici sensori a ultrasuoni e due a infrarossi, elabora le informazioni e regola di conseguenza tutto quello che serve, a cominciare dall’angolo di sterzata e dalla spinta del motore elettrico. Con questo tipo d’auto, lo spazio di parcheggio cittadino potrebbe essere sfruttato al massimo poiché le auto impiegano meno spazio, non solo i passeggeri ma anche il conducente potrebbero scendere dall’auto prima del parcheggio.