Sulla sua pagina pubblica di Facebook l’onorevole Giulia Sarti (Movimento cinque stelle) mi accusa, ricorrendo anche alla vecchia tecnica berlusconiana del dileggio (“tal Giampiero Calapà”), di essere responsabile del cattivo posizionamento dell’Italia nella classifica della libertà di stampa.
Questo il mio testo, uscito sull’edizione di mercoledì 8 luglio de il Fatto Quotidiano: ‘D’Alema, un nuovo leader per il M5S‘
Un video spopola sulle bacheche grilline di Facebook, dai militanti ai sostenitori a importanti esponenti della prima ora del M5s come Giulia Sarti. Il protagonista, udite udite, è Massimo D’Alema. Sarebbe stato impensabile soltanto qualche tempo fa, ma forse in mancanza di punti di riferimento, forse stanchi di invettive senza contenuto, le parole dell’ex premier colpiscono la nuova sensibilità grillina. Così, sui social network l’intervista a Rainews24, oltre un milione di visualizzazioni, diventa un manifesto politico a 5 stelle. “Da un Paese povero – dice D’Alema – come la Grecia enormi risorse si trasferiscono a uno ricco, la Germania, attraverso la differenza dei tassi d’interesse. Quando il Paese povero non è più in grado di pagare i debiti, arrivano gli aiuti europei. Noi abbiamo dato alla Grecia 250 miliardi di euro, ma non per le pensioni dei greci, per pagare gli interessi alle banche tedesche, francesi e italiane: 220 miliardi sono andati direttamente alle banche, tedesche, francesi e italiane. Quindi quando si dice noi paghiamo le pensioni ai greci… no, paghiamo le banche tedesche. Questo meccanismo non regge”.
Così Giulia Sarti:
Nella Repubblica delle Banane succede che, dopo aver diffuso il video di D’Alema nel quale ammette spudoratamente la…
Posted by Giulia Sarti on Mercoledì 8 luglio 2015
Ovviamente i commenti provvisti di insulto sono già numerosi. Ogni ulteriore considerazione è inutile.