Il Senato ha bocciato la richiesta del Movimento 5 Stelle di discussione urgente del disegno di legge popolare che consenta l’indizione di un referendum d’indirizzo ‘sull’adozione di una nuova moneta nell’ordinamento nazionale in sostituzione dell’Euro’. A favore si è espressa solo la Lega Nord. La proposta è arrivata dopo che domenica 5 luglio la Grecia ha respinto con un referendum il piano di aiuti dei creditori per risolvere la crisi del Paese.

Il M5S a inizio giugno ha depositato 200mila firme per chiedere al Parlamento di discutere un ddl di iniziativa popolare, ma il percorso è molto lungo. La costituzione italiana non prevede la possibilità di referendum che riguardino i temi di trattati internazionali (come l’adozione della moneta unica) e quindi la procedura è complessa. Il precedente a cui i grillini fanno riferimento è il 1989 quando venne approvato un ddl costituzionale che permise un “referendum d’indirizzo” sull’ingresso nell’Ue. Il M5S vorrebbe seguire la stessa strada, anche se i tempi rischiano di essere molto lunghi: solo il ddl costituzionale richiede due letture per camera a distanza di non meno di tre mesi l’una dall’altra.

Pd, Forza Italia, Ncd, Conservatori e Riformisti, tutti uniti contro la democrazia e terrorizzati di dare la parola ai cittadini”, hanno commentato i 5 Stelle dopo la bocciatura del Senato. “Non pervenuta nemmeno Sel che domenica era in piazza ad esaltare il popolo greco ed oggi si nasconde, evidentemente per tutti la democrazia in Italia può attendere”.

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