Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha ricevuto le proposte messe a punto dal Governo della Grecia dopo l’esito del referendum che ha respinto la piattaforma d’accordo proposta la scorsa settimana da Bruxelles. Le riforme proposte saranno ora analizzate dall’ex Troika. Si tratta, secondo le informazioni della vigilia, di un pacchetto di riforme da 12 miliardi in due anni: è la contropartita per i nuovi prestiti e per la ristrutturazione del debito. I partner europei si riuniranno domenica per dare o meno l’ok finale. L’alternativa è l’uscita di Atene dall’euro. Un’apertura, sia pure non decisiva, è arrivata dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che ha lanciato un appello perché la ex Troika renda il “debito sostenibile”. La rigidità è semmai ancora quella della Germania con la cancelliera Angela Merkel che ha avvertito che dirà no a qualsiasi taglio del debito.
Il governo Tsipras si dichiara, come sempre, fiducioso di arrivare a un accordo nelle riunioni a Bruxelles nel fine settimana, prima – sabato – un incontro dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, poi – domenica – un vertice dei capi di Stato e di governo dei 28. L’intesa, se ci sarà, non sarà sottoposta a referendum, ma al voto del Parlamento, dove la coalizione tra Syriza, sinistra radicale e i nazionalisti dispone di una comoda maggioranza, anche se le riforme suscitano malumori nell’ala più oltranzista del partito del premier. Ad Atene fonti di governo dicono: “Stiamo facendo il possibile per un accordo immediato che metta fine a questo ciclo di incertezza“.
Ma nelle istituzioni comunitarie nessuno pensa che sarà facile. Il presidente della Bce, Mario Draghi, in una conversazione con il Sole 24 Ore, avverte che “questa volta è davvero difficile”. Le autorità greche hanno prolungato fino a lunedì 13 luglio la chiusura delle banche del Paese – e faranno due settimane di sportelli abbassati – ed hanno confermato il limite del prelievo di contante di 60 euro al giorno. A queste draconiane condizioni, “le banche greche hanno sufficiente liquidità nei bancomat fino a lunedì”, assicura Louka Katseli, presidente dell’Associazione bancaria greca. Dopo? Se domenica ci sarà stata l’intesa, tutto tornerà presto normale. Ma se non ci sarà l’accordo, la Grecia entrerà in un territorio inesplorato.