Duello a colpi di sciabola a La Zanzara (Radio24) tra Efe Bal, la transessuale di origine turca simpatizzante della Lega e in particolare del suo leader, Matteo Salvini, e il consigliere comunale del Carroccio milanese, Max Bastoni. La miccia della discussione è data dall’iniziativa di Efe Bal, che ha fatto affiggere a Milano vari manifesti che la immortalavano nuda, con un fazzoletto verde recante il logo leghista del Sole delle Alpi a coprirle il seno. E su tutti campeggiava la scritta “Efe Bal ministro dei lavori particolari”. La trovata non è piaciuta alla base leghista e in particolare a Max Bastoni che, ai microfoni della trasmissione radiofonica, commenta: “Il signor Efe Bal non è un esponente della Lega, ma un uomo che ha fatto la tessera da sostenitore. Ha fatto questa iniziativa solo per pubblicità, utilizzando un simbolo che per noi ha un grande significato. Lui è solo un paraculo. Non so se va d’amore e d’accordo con Salvini, è un problema del segretario“. Durante l’intervista, interviene Efe Bal, che ha un durissimo scontro con il consigliere leghista al punto da interrompere due volte la conversazione telefonica. Cita la sua partecipazione alle manifestazioni di Pontida e il referendum per l’abolizione della Legge Merlin, su cui assieme a Salvini raccolse le firme e prestò la sua immagine. “Molti leghisti mi difendono anche da lei” – aggiunge – “e da quel suo amico, poverino… come si chiama? Maurizio Bastardo (Maurizio Bosatra, ex collaboratore di Roberto Calderoli, ndr)? Voi siete quei leghisti “veri” che non si indignano per i soldi in Tanzania, ma per me che sono una trans? Ma indignati di te stesso, testa di cazzo. Vai a controllare il tuo conto corrente in Tanzania invece di rompere i coglioni a me”. Poi riaggancia il telefono, ma viene ricontattata. E rincara: “Questo signore dice che sono un uomo, ma vorrei vedere se la moglie o fidanzata è bella o ha il fisico come il mio. Si trovino delle belle ragazze nella Lega e mettano quel cazzo di simbolo su di loro. Mi danno addosso invece di ringraziarmi per il mio coraggio nell’espormi, visto che la Lega è accusata di essere un partito omofobo, razzista e fascista. Mica sono una ladra come voi. Ma pensate a Belsito o al figlio di Bossi che si è comprato il diploma. Testa di cazzo” di Gisella Ruccia