Mentre la Regione Lombardia si appresta a portare in aula la nuova riforma sanitaria, riscritta diverse volte, la Conferenza Stato Regioni ha siglato l’intesa sulle misure di razionalizzazione e di efficientamento della spesa del sistema sanitario nazionale per rispettare la riduzione del fondo sanitario 2015 di 2,352 miliardi come richiesto dal governo.
Prendiamo ad esempio l’appropriatezza nella riabilitazione, argomento di uno dei miei ultimi post, cosa dice il patto Stato-Regioni?: “Previsto un altro decreto ministeriale, sempre entro 30 giorni dall’intesa, che individuerà i criteri di appropriatezza dei ricoveri di riabilitazione ospedaliera, con riferimento alla correlazione clinica del ricovero con la tipologia di evento acuto, alla distanza temporale tra il ricovero e l’evento acuto e, nei ricoveri non conseguenti ad evento acuto, alla tipologia di casistica potenzialmente inappropriata. Per i ricoveri clinicamente inappropriati ordinari e diurni, verrebbe applicata una riduzione pari al 50% della tariffa fissata dalla Regione ovvero sarebbe applicata la tariffa media fissata dalla stessa Regione per i ricoveri di riabilitazione estensiva presso strutture riabilitative extraospedaliere. Per tutti i ricoveri oltre soglia clinicamente appropriati, la remunerazione tariffaria per i ricoveri ordinari e diurni, è ridotta del 60% per le giornate oltre-soglia”. Entro 30 giorni un altro decreto? Ma ce la faranno? Come?
Il problema del risparmio nazionale sembra proprio intrecciarsi con la costituzione della nuova agenzia di controllo regionale lombarda che dovrebbe nascere, come dice Maroni, per evitare casi quali la clinica Santa Rita. Sì perché il controllo è basilare per avere appropriatezza per il paziente (per evitare i casi Santa Rita e, aggiungo io, Maugeri, Stamina, San Raffaele) e per avere risparmio di spesa del sistema sanitario nazionale.
Ma certamente finché il controllo viene fatto esclusivamente sulle cartelle cliniche e su ciò che scrivono e certificano i medici non avremo certezza alcuna che ci sia stata appropriatezza e risparmio, in una parola bene comune. Solo la percezione del controllo riduce il rischio di abuso a patto che il controllo sia reale sui pazienti e non arbitrario sulle cartelle cliniche, nemmeno in mano ai pazienti con History Health, ma conservate dalle strutture con possibilità di manipolazione prima durante e dopo il ricovero stesso.
Martedì 14 luglio sarò ricevuto a Roma dal Garante della Privacy dott. Antonello Soro proprio per parlare di gestione e controllo dei dati sanitari e del mio progetto History Health, ognuno il proprio nessuno il nostro diario della salute. Spero di riuscire a far comprendere al garante la necessità, anche per aumentare controllo e appropriatezza di trasferire la gestione dalle istituzioni al paziente in modo da far diventare History Health, come ha detto uno dei dirigenti di Lombardia Informatica, “una bella rivoluzione”.
Domenico De Felice
Medico, opinionista di sanità
Società - 11 Luglio 2015
Sanità, controllo e appropriatezza delle prestazioni
Mentre la Regione Lombardia si appresta a portare in aula la nuova riforma sanitaria, riscritta diverse volte, la Conferenza Stato Regioni ha siglato l’intesa sulle misure di razionalizzazione e di efficientamento della spesa del sistema sanitario nazionale per rispettare la riduzione del fondo sanitario 2015 di 2,352 miliardi come richiesto dal governo.
Prendiamo ad esempio l’appropriatezza nella riabilitazione, argomento di uno dei miei ultimi post, cosa dice il patto Stato-Regioni?: “Previsto un altro decreto ministeriale, sempre entro 30 giorni dall’intesa, che individuerà i criteri di appropriatezza dei ricoveri di riabilitazione ospedaliera, con riferimento alla correlazione clinica del ricovero con la tipologia di evento acuto, alla distanza temporale tra il ricovero e l’evento acuto e, nei ricoveri non conseguenti ad evento acuto, alla tipologia di casistica potenzialmente inappropriata. Per i ricoveri clinicamente inappropriati ordinari e diurni, verrebbe applicata una riduzione pari al 50% della tariffa fissata dalla Regione ovvero sarebbe applicata la tariffa media fissata dalla stessa Regione per i ricoveri di riabilitazione estensiva presso strutture riabilitative extraospedaliere. Per tutti i ricoveri oltre soglia clinicamente appropriati, la remunerazione tariffaria per i ricoveri ordinari e diurni, è ridotta del 60% per le giornate oltre-soglia”. Entro 30 giorni un altro decreto? Ma ce la faranno? Come?
Il problema del risparmio nazionale sembra proprio intrecciarsi con la costituzione della nuova agenzia di controllo regionale lombarda che dovrebbe nascere, come dice Maroni, per evitare casi quali la clinica Santa Rita. Sì perché il controllo è basilare per avere appropriatezza per il paziente (per evitare i casi Santa Rita e, aggiungo io, Maugeri, Stamina, San Raffaele) e per avere risparmio di spesa del sistema sanitario nazionale.
Ma certamente finché il controllo viene fatto esclusivamente sulle cartelle cliniche e su ciò che scrivono e certificano i medici non avremo certezza alcuna che ci sia stata appropriatezza e risparmio, in una parola bene comune. Solo la percezione del controllo riduce il rischio di abuso a patto che il controllo sia reale sui pazienti e non arbitrario sulle cartelle cliniche, nemmeno in mano ai pazienti con History Health, ma conservate dalle strutture con possibilità di manipolazione prima durante e dopo il ricovero stesso.
Martedì 14 luglio sarò ricevuto a Roma dal Garante della Privacy dott. Antonello Soro proprio per parlare di gestione e controllo dei dati sanitari e del mio progetto History Health, ognuno il proprio nessuno il nostro diario della salute. Spero di riuscire a far comprendere al garante la necessità, anche per aumentare controllo e appropriatezza di trasferire la gestione dalle istituzioni al paziente in modo da far diventare History Health, come ha detto uno dei dirigenti di Lombardia Informatica, “una bella rivoluzione”.
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Mondo
Gaza, niente accordo per estendere la prima fase del cessate il fuoco. Israele blocca gli aiuti umanitari
Buriram, 2 mar. (Adnkronos) - Altra doppietta dei fratelli Marquez nel Gp della Thailandia di MotoGp. Dopo la Sprint Race i fratelli spagnoli hanno occupato le prime due posizioni anche nella gara lunga, con la Ducati ufficiale di Marc Marquez che fa doppietta davanti ad Alex Marquez, con la Ducati del Team Gresini, terza anche in gara l'altra Ducati ufficiale di Pecco Bagnaia, per il tris di ducatisti sul podio, a seguire Franco Morbidelli, poi l'Aprilia del rookie Ai Ogura, e Marco Bezzecchi, mentre sono usciti Acosta e Mir e si è ritirato Fernandez.
Marc Marquez parte bene e guadagna subito la testa della gara ma a circa 19 giri al termine, un po' a sorpresa, Alex Marquez passa il fratello, che sembra aver deliberatamente rallentato per farsi passare e mettersi in scia del fratello, forse per un problema di pressione gomme. Dopo aver seguito a pochi decimi il fratello, a tre giri dal termine, Marc passa il fratello e scappa via verso la seconda vittoria consecutiva e la testa della classifica mondiale. (segue)
Gaza, 2 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas insiste sulla necessità di attuare la seconda fase del cessate il fuoco con Israele, dopo che Israele ha approvato un'estensione temporanea della fase iniziale.
"L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase", ha affermato il leader di Hamas Mahmoud Mardawi.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.