Che cosa è l’Expo per i milanesi? Prima che prendesse il via, la grande kermesse ha significato soprattutto scandali sugli appalti, tangenti, valzer di presidenti, commissari antimafia. La foto con la scritta modificata da ignoti contestatori – scattata lo scorso settembre a porta Ticinese – riassume bene la sensazione, condivisa da moltissimi miei concittadini, che di un’esposizione universale Milano poteva anche farne a meno: un corpo estraneo, non solo richiamo per le mafie, ma anche fonte di continui disagi per i tanti cantieri aperti in città, uno dei più “scoccianti” proprio quello per la nuova Darsena.
Dal primo maggio la curiosità ha preso il sopravvento. In tanti hanno prenotato un biglietto, in tanti sono già andati, anche solo per una veloce visita serale, quando il ticket d’ingresso scende a cinque euro. Non ho sentito dire da nessuno dei molti milanesi doc che conosco: “non ci andrò mai”.
Piace? Il commento più diffuso è: “l’Expo è un grande luna park”, seguito dalla constatazione che il tema ispiratore – Nutrire il pianeta, energia per la vita – è stato svolto solo in minima parte nei padiglioni nazionali e che la presenza degli sponsor (Coca Cola e McDonald’s in primis), appariscente o ben camuffata, è un vincolo molto condizionante. Ci sono stata la prima volta a metà maggio, in una giornata ventilata e serena, e mi era piaciuta molto la prospettiva del lungo Decumano (un chilometro e mezzo), così aperta e razionale. Le statue di Italo Ferretti, collocate a inizio giugno dopo innumerevoli polemiche con lo scenografo premio Oscar, ingombrano per un tratto il centro del Decumano togliendo profondità e, parere mio e di altri visitatori, sono super kitsch: enormi rappresentazioni di mercati, botti, reti da pesca…
A maggio e giugno il più gettonato dei padiglioni nazionali, è stato quello del Brasile (un milione di presenze) affollatissimo di ragazzini che si accalcano sulla rete sospesa, mentre sono due milioni i visitatori per il cluster del caffè: i nove cluster a tema riuniscono i paesi africani, asiatici, latinoamericani secondo il prodotto che più li rappresenta. Il padiglione Zero, innovativo e intrigante nelle sue diverse installazioni, ha registrato dalle 15 mila alle 20 mila visite giornaliere. L’Albero della vita, la Cascina Triulza, espressione della società civile, persino una copia, altezza naturale, della Madonnina…. per vedere tutto non basta una giornata e infatti il 58 per cento dei visitatori, secondo Gfk Italia (azienda di ricerche di mercato fornitore ufficiale di Expo) tornerà una seconda volta.
Che i milanesi abbiano cambiato idea e ora siano un po’ fieri di Expo? Può darsi, difficile che lo ammettano.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Quindi non i singoli giudici. La conferma che il governo Meloni aveva ragione e che le sentenze con cui i giudici hanno annullato i trasferimenti in Albania dei migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste erano sbagliate. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Hai fatto la cosa giusta". Così, su Twitter, Elon Musk replica al commento che Matteo Salvini aveva fatto al post del patron di Tesla sul caso Open arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Chi non rischia, chi non va oltre l'ostacolo, non va da nessuna parte. Io, da 51enne, comunque vada sarò orgoglioso di quello che ho fatto". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza su Open Arms.
"Se mi assolvono ho fatto il mio dovere e bye bye sinistra. In in caso di condanna ricorreremo in appello, la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me ma al Paese", ha spiegato il ministro dei Trasporti proseguendo: "Mi stanno arrivando migliaia di messaggi, ho preso l'aereo e tanti ragazzi mi hanno detto non mollare, bravo. Sono felice".
"Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti 'Notte prima degli esami', mi sento orgoglioso e felice di quello che ho fatto. Domani è la sentenza di primo grado, poi c'è l'appello e la Cassazione. Tolgo qualche gioia a chi mi augura il male, se mi condannano farò ricorso e continuerò a fare il mio lavoro", ha proseguito Salvini.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "A me pare di poter dire, non temendo di essere smentita, che senza Nino Andreatta i cattolici democratici, dopo il terremoto della Prima Repubblica e il tracollo della Dc, probabilmente non avrebbero maturato la scelta del centrosinistra. E soprattutto che senza di lui non avrebbe visto la luce l’Ulivo, che io considero davvero una grande 'invenzione' politica". Lo ha detto Anna Ascani, cicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo alla presentazione del numero della rivista 'Arel' su Nino Andreatta.
"E non parlo di forma, di contenitore, ma di idealità, della possibilità che Andreatta e altri videro e perseguirono, di unire le culture popolari e riformiste di centro e di sinistra chiudendo la lunga stagione che le aveva viste contrapposte e, ancora più importante, di consentire attraverso la 'contaminazione' tra cultura cattolico-democratica, socialista, laica, ambientalista la nascita del Partito democratico. Non sarei qui oggi, non saremmo qui in tanti, senza la visione di Nino Andreatta e di chi allora credette in quella scommessa", ha aggiunto.
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Anna Jannello
Giornalista e scrittrice
Expo 2015 - 12 Luglio 2015
Expo 2015, i milanesi hanno cambiato idea?
Che cosa è l’Expo per i milanesi? Prima che prendesse il via, la grande kermesse ha significato soprattutto scandali sugli appalti, tangenti, valzer di presidenti, commissari antimafia. La foto con la scritta modificata da ignoti contestatori – scattata lo scorso settembre a porta Ticinese – riassume bene la sensazione, condivisa da moltissimi miei concittadini, che di un’esposizione universale Milano poteva anche farne a meno: un corpo estraneo, non solo richiamo per le mafie, ma anche fonte di continui disagi per i tanti cantieri aperti in città, uno dei più “scoccianti” proprio quello per la nuova Darsena.
Dal primo maggio la curiosità ha preso il sopravvento. In tanti hanno prenotato un biglietto, in tanti sono già andati, anche solo per una veloce visita serale, quando il ticket d’ingresso scende a cinque euro. Non ho sentito dire da nessuno dei molti milanesi doc che conosco: “non ci andrò mai”.
Piace? Il commento più diffuso è: “l’Expo è un grande luna park”, seguito dalla constatazione che il tema ispiratore – Nutrire il pianeta, energia per la vita – è stato svolto solo in minima parte nei padiglioni nazionali e che la presenza degli sponsor (Coca Cola e McDonald’s in primis), appariscente o ben camuffata, è un vincolo molto condizionante. Ci sono stata la prima volta a metà maggio, in una giornata ventilata e serena, e mi era piaciuta molto la prospettiva del lungo Decumano (un chilometro e mezzo), così aperta e razionale. Le statue di Italo Ferretti, collocate a inizio giugno dopo innumerevoli polemiche con lo scenografo premio Oscar, ingombrano per un tratto il centro del Decumano togliendo profondità e, parere mio e di altri visitatori, sono super kitsch: enormi rappresentazioni di mercati, botti, reti da pesca…
A maggio e giugno il più gettonato dei padiglioni nazionali, è stato quello del Brasile (un milione di presenze) affollatissimo di ragazzini che si accalcano sulla rete sospesa, mentre sono due milioni i visitatori per il cluster del caffè: i nove cluster a tema riuniscono i paesi africani, asiatici, latinoamericani secondo il prodotto che più li rappresenta. Il padiglione Zero, innovativo e intrigante nelle sue diverse installazioni, ha registrato dalle 15 mila alle 20 mila visite giornaliere. L’Albero della vita, la Cascina Triulza, espressione della società civile, persino una copia, altezza naturale, della Madonnina…. per vedere tutto non basta una giornata e infatti il 58 per cento dei visitatori, secondo Gfk Italia (azienda di ricerche di mercato fornitore ufficiale di Expo) tornerà una seconda volta.
Che i milanesi abbiano cambiato idea e ora siano un po’ fieri di Expo? Può darsi, difficile che lo ammettano.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Quindi non i singoli giudici. La conferma che il governo Meloni aveva ragione e che le sentenze con cui i giudici hanno annullato i trasferimenti in Albania dei migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste erano sbagliate. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Hai fatto la cosa giusta". Così, su Twitter, Elon Musk replica al commento che Matteo Salvini aveva fatto al post del patron di Tesla sul caso Open arms.
Roma 19 dic (Adnkronos) - "I delinquenti sono quelli che vogliono Salvini in galera". Lo scrive sui social Francesco Storace.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Chi non rischia, chi non va oltre l'ostacolo, non va da nessuna parte. Io, da 51enne, comunque vada sarò orgoglioso di quello che ho fatto". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza su Open Arms.
"Se mi assolvono ho fatto il mio dovere e bye bye sinistra. In in caso di condanna ricorreremo in appello, la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me ma al Paese", ha spiegato il ministro dei Trasporti proseguendo: "Mi stanno arrivando migliaia di messaggi, ho preso l'aereo e tanti ragazzi mi hanno detto non mollare, bravo. Sono felice".
"Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti 'Notte prima degli esami', mi sento orgoglioso e felice di quello che ho fatto. Domani è la sentenza di primo grado, poi c'è l'appello e la Cassazione. Tolgo qualche gioia a chi mi augura il male, se mi condannano farò ricorso e continuerò a fare il mio lavoro", ha proseguito Salvini.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "A me pare di poter dire, non temendo di essere smentita, che senza Nino Andreatta i cattolici democratici, dopo il terremoto della Prima Repubblica e il tracollo della Dc, probabilmente non avrebbero maturato la scelta del centrosinistra. E soprattutto che senza di lui non avrebbe visto la luce l’Ulivo, che io considero davvero una grande 'invenzione' politica". Lo ha detto Anna Ascani, cicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo alla presentazione del numero della rivista 'Arel' su Nino Andreatta.
"E non parlo di forma, di contenitore, ma di idealità, della possibilità che Andreatta e altri videro e perseguirono, di unire le culture popolari e riformiste di centro e di sinistra chiudendo la lunga stagione che le aveva viste contrapposte e, ancora più importante, di consentire attraverso la 'contaminazione' tra cultura cattolico-democratica, socialista, laica, ambientalista la nascita del Partito democratico. Non sarei qui oggi, non saremmo qui in tanti, senza la visione di Nino Andreatta e di chi allora credette in quella scommessa", ha aggiunto.