La Musica è Lavoro

Boomdabash, tredici anni di successi tra libertà creativa e impegno sociale

di F. Q.

di Boomdabash

Boomdabash è una realtà musicale indipendente, con all’attivo ben tredici anni di carriera e quattro dischi interamente autoprodotti. Siamo nati come una semplice crew, un collettivo di ragazzi con la passione per la musica caraibica senza troppe pretese, per arrivare ora ad essere una delle band più apprezzate e seguite nel panorama musicale italiano. La strada percorsa è stata molto lunga e non priva di intoppi. Essere indipendenti è un’arma a doppio taglio, specialmente in Italia e in questo specifico momento storico. Da un lato hai totale libertà stilistica, nessuno decide per te sulla tua personale produzione musicale, nessuno ti impone alcun tipo di scelta artistica in nome di una qualche strategia di marketing discografico, sei solo tu e la tua musica. Questo è uno dei vantaggi di cui, crediamo, molti artisti sotto contratto major vorrebbero godere. Il rovescio della medaglia però sta nel fatto che, spesso e volentieri, i grossi media musicali snobbano le realtà come Boomdabash, nonostante i risultati ottenuti, nonostante i numerosi sold out fatti, nonostante la qualità della musica, nonostante la grossa fanbase che ci siamo creati in tutti questi anni di duro lavoro.

Questo, tuttavia, è un problema tutto italiano. In Italia la discografia considera questo genere musicale come una sottocultura, musica di “serie B”, qualcosa su cui non vale la pena investire, quando invece in Francia, Inghilterra, Germania e America tutti i più validi artisti reggae e dancehall hanno dei contratti di rilievo con le stesse major discografiche presenti sul territorio italiano. Questo enorme gap deriva da due questioni fondamentali: la prima è senza dubbio la strategia di massificazione dei profitti discografici, in base alla quale si investe solo su quello specifico genere musicale che in quel momento sta vendendo. In questi ultimi due anni, ad esempio, è il momento del rap, o meglio, di una particolare categoria di rap, pertanto le major mettono sotto contratto qualsiasi artista che faccia rap, non importa la qualità del suo prodotto. Si finisce così per avere a che fare con fenomeni discografici di breve durata che vengono cestinati non appena i profitti iniziano a calare. In alcuni casi alcuni di questi investimenti si rivelano dei flop paurosi. La seconda pecca della discografia italiana degli ultimi tempi è la ricerca del talento. Durante il nostro tour negli States del 2012 abbiamo avuto modo di notare come la situazione fosse totalmente diversa negli USA, dove qualsiasi “artista da cameretta” può bussare alla porta di un grosso produttore discografico e ricevere attenzioni, purché abbia i numeri per farlo e faccia buona musica, purché abbia talento. Il sistema discografico americano è molto più meritocratico di quello italiano.

Tuttavia Boomdabash non ha mai risentito particolarmente di questo atteggiamento, a volte ostile, della discografia. I nostri live sono sempre caratterizzati da una grossa affluenza, da anni i nostri tour annoverano tappe in tutta Italia in alcuni dei più grossi club nazionali. Il nostro nuovo disco, “Radio Revolution” sta riscuotendo un feedback che non ci saremmo mai aspettati, piazzandosi nelle prime 20 posizioni della classifica FIMI tra i dischi più venduti e alla seconda posizione tra gli indipendenti. Sono risultati che ci rendono orgogliosi del lavoro fatto, sopratutto perché è stato tutto frutto dei nostri sacrifici, nessuno ci ha mai dato una mano, è tutto self made. Crediamo che la fiducia della gente nei nostri confronti sia anche dovuta al nostro impegno sociale, all’attenzione che da sempre mettiamo nelle battaglie sociali al fianco dei più deboli, della nostra gente, di chi è vittima di ingiustizie e abusi. Da anni combattiamo in prima linea in battaglie come quella contro l’inquinamento assassino dell’ILVA di Taranto, denunciamo le morti dovute al carbone della centrale di Cerano a Brindisi. Tutto questo perché pensiamo che la musica debba essere veicolo di cambiamento, rivoluzione, denuncia sociale. Abbiamo dalla nostra molti giovanissimi che ci seguono e ci prendono come esempio e sentiamo la responsabilità di educare le nuove generazioni, far capire loro che è giusto lottare per il proprio futuro, difendere i propri diritti, scagliarsi contro chi lucra sul sangue della propria gente e della propria terra. Questo è e sarà sempre Boomdabash.

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