Era considerato l’inventore del videogames moderno. Di certo era una delle personalità più importanti nel mondo dei videogiochi. Il presidente della Nintendo e padre della Wii, Satoru Iwata, è morto di cancro l’11 luglio all’età di cinquantacinque anni. Ha fatto divertire generazioni di giovani e meno giovani per tutta una vita. Iniziò da giovanissimo, quando era solo uno studente di scuola secondaria e distribuiva ai compagni i suoi primi videogiochi. E lo ha fatto fino a sabato mattina, quando il cancro lo ha sopraffatto.

Iwata, presidente dal 2002 del colosso giapponese specializzato in videogiochi e console, era riuscito dopo anni di perdite a far ritornare l’azienda in attivo grazie a marchi come SuperMario e i Pokemon. Nel 2006 per implementare la gamma della sua produzione, la multinazionale nipponica sotto la sua guida fece uscire sul mercato il Nintendo DS e la consolle Wii, quest’ultima divenne in poco tempo uno dei prodotti di punta della compagnia e anche uno dei  più venduti in assoluto nella storia dei videogiochi.  “Non ha creato solo tecnologia, ha dato vita a un’intera cultura”, ha commentato su Bloomberg l’esperto di questo settore Nobuyuki Hayashi.

Iwata aveva reso noto la sua malattia nel 2014, senza però indicare il suo successore alla guida dell’impero mondiale dei videogames. Al momento, secondo la legge giapponese, dovranno essere i direttori Genyo Takeda e Shigeru Miyamoto a occuparsi delle decisioni operative aziendali e a gestirne le strategie del colosso. La Nintendo, per commemorare la scomparsa del suo ex presidente, ha deciso che oggi non pubblicherà contenuti sui propri profili social.

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