L'ultimo scontro in consiglio comunale nella scorse ore per il voto su un'area cani nel quartiere di Santa Giulia. E' stato approvato un emendamento di Forza Italia nonostante il parere contrario della vice di Pisapia
Si è dimessa a sorpresa, il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris. E “grande sorpresa” è l’espressione usata anche da Giuliano Pisapia mentre riferisce in consiglio comunale sulla decisione della sua vice, definita in passato “efficientissima”, e ancora oggi elogiata più volte: “A lei dobbiamo tanti passi avanti nell’interesse dei nostri cittadini e del nostro territorio”. Parole pronunciate appena un paio d’ore dopo che De Cesaris, titolare anche delle deleghe sull’Urbanistica, dà l’annuncio con un comunicato in cui parla di “difficoltà non più sormontabili nella prosecuzione della mia attività amministrativa, per il venir meno del rapporto di fiducia con una parte della maggioranza”. Dissapori con i consiglieri del suo partito, il Pd, questa la versione ufficiale. Con l’ultimo episodio avvenuto giusto lunedì 13 luglio: lei che in nome della giunta esprime parere sfavorevole alla realizzazione di un’area cani nel parco del quartiere Santa Giulia e la sua maggioranza che invece vota un emendamento di Forza Italia a favore dello spazio. Di qui le proteste con il segretario metropolitano Pietro Bussolati e la minaccia di dimissioni.
E oggi le dimissioni sono arrivate per davvero. Lasciando di stucco gran parte dei consiglieri, di maggioranza e di opposizione. Prima del consiglio comunale la domanda più gettonata è una: può il vicesindaco di Milano lasciare l’incarico per una semplice area cani da 20mila euro? A molti questo sembra solo il casus belli. Tanto più che le dimissioni di De Cesaris incrociano il percorso di avvicinamento alle primarie del Pd per le comunali dell’anno prossimo, alle quali l’ormai ex vicesindaco non ha mai negato di essere interessata. E arrivano in un momento in cui la giunta deve gestire partite importanti sul piano urbanistico, come il post Expo, il destino degli ex scali ferroviari e la costruzione del nuovo stadio del Milan. Ed è proprio su quest’ultimo punto che De Cesaris ha fatto nei giorni scorsi uno dei suoi ultimi interventi. Dopo che la Fondazione Fiera, proprietaria delle aree del Portello, ha dato il suo ok al discusso progetto per la realizzazione della nuova arena rossonera, lei ci ha tenuto a sottolineare una cosa. Che i giochi sono tutt’altro che fatti: “Oltre alle preliminari valutazioni tecniche ed urbanistiche – ha detto – sarà necessario il confronto in giunta, in consiglio comunale e l’approfondimento di tutti i rilievi avanzati dai cittadini”. Nessuno sconto, dunque, neanche al progetto del Milan che pure ha il favore di parte del Pd. Come in passato De Cesaris non ha fatto sconti a nessuno. Non li ha fatti ai costruttori in particolare, con lo stop alla realizzazione del nuovo Cerba sulle aree ex Ligresti, solo per fare un esempio. Del resto il suo mandato era incominciato proprio con il ripensare al ribasso il faraonico piano regolatore dell’ex assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli. Un impegno che Pisapia ricorda in aula, insieme a quello per il nuovo regolamento edilizio, per il recupero degli spazi abbandonati e contro la proliferazione delle sale slot.
Che il momento sia delicato lo ammette nel comunicato la stessa De Cesaris, facendo riferimento alle “importanti scelte che attendono la giunta in quest’ultima fase del proprio mandato, che richiedono una grande coesione e la massima condivisione politica possibile”. Una coesione che forse ha sentito assente nell’ultimo periodo. Questa almeno l’accusa del capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Pietro Tatarella, secondo cui è stato il Pd a premere il grilletto contro il vicesindaco: “Non può certo essere un’area cani da 20mila euro ad aver determinato la scelta, ma quello di ieri è stato un segnale inequivocabile di sfiducia nel vicesindaco. La verità sta nello scontro interno al Pd sulle primarie per la poltrona di sindaco”. Certo, ora De Cesaris avrà mani libere nell’eventuale corsa al ruolo di primo cittadino. Ma resta da valutare se la sua decisione inaspettata piacerà agli elettori. E al Pd.
Il capogruppo dei democratici in consiglio comunale Lamberto Bertolè parla di gesto inatteso: “Con Lucia De Cesaris abbiamo lavorato molto, trovando punti di incontro e di sintesi. Sui temi dell’urbanistica abbiamo fatto molto”. Colpiti si dicono anche l’assessore Pierfrancesco Majorino e il deputato Emanuele Fiano, gli unici per il momento ad avere annunciato la loro candidatura ufficiale alle primarie del Pd. Per il consigliere del M5S Mattia Calise, “si è dimesso il vero sindaco di Milano. Pisapia è totalmente assente, prenda in mano il governo della città o si torni a elezioni”. Mentre sulla questione non mancano i commenti della coordinatrice di Forza Italia in Lombardia Mariastella Gelmini, convinta che ora “l’alternativa per il governo della città è il centrodestra”. E di Corrado Passera, candidato sindaco per Italia Unica: “L’amministrazione comunale perde pezzi e legittimità”.
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