La città dell’alabastro invia un disperato sos al Cile. Il sindaco di Volterra (Pisa) Marco Buselli si è infatti appellato all’ambasciata cilena in Italia affinché sostenga la lotta per la difesa del lavoro dei 193 dipendenti della Smith International (produzione di attrezzature per traforazioni petrolifere) di Saline di Volterra: il primo cittadino ha ricordato nel suo appello che nel 2010 furono proprio i lavoratori della Smith a costruire la super-trivella (“la grande punta”) che consentì di salvare i 33 minatori cileni rimasti ingabbiati per 70 giorni nella miniera di San Josè, a 600 metri di profondità. L’appello di Buselli è stato raccolto: “Sono molto toccato dalla sua lettera – si legge nella missiva inviata dall’ambasciatore Fernando Ayala – il mio Paese deve molto a quei lavoratori e mi auguro che possano restare in quell’azienda che rappresenta una delle tante eccellenze italiane”.
Nel piano industriale che i vertici della Smith (assorbita nel 2010 dalla multinazionale Schlumberger) hanno presentato al ministero dello Sviluppo si prevede un esubero di 115 lavoratori su 193. Le cause sono il “crollo del prezzo greggio” e il “calo della domanda del prodotto”. “E’ un piano lacrime e sangue” dichiara Buselli (rieletto sindaco nel 2014 grazie al sostegno di una lista civica trasversale) a ilfattoquotidiano.it. “Un colpo durissimo per il nostro territorio – gli fa eco il segretario provinciale della Fiom di Pisa Marcello Franchi – i lavoratori Smith hanno un’elevata professionalità: sono la Ferrari dello scalpello“. Dopo essersi appellato al presidente degli Stati Uniti Barack Obama (“i licenziamenti della Schlumberger rischiano di mettere in ginocchio un intero territorio” ha scritto in un tweet) Buselli ha deciso di rivolgersi all’ambasciatore cileno augurandosi “un gesto di solidarietà e riconoscenza”.
Visto che le istituzioni stanno lavorando per ottenere un tavolo al ministero con Schlumberger, Eni e Enel al fine di verificare se ci siano le condizioni per riassorbire almeno una parte degli esuberi il sindaco lancia un appello al Cile: “Saremmo onorati se potesse esserci un riconoscimento ufficiale a questi lavoratori, dalle competenze e dalla professionalità altissima, da parte della Repubblica del Cile, in modo da sostenere la loro causa”. Ayala ha confermato la vicinanza del Cile ai lavoratori della Smith e ha annunciato che “appena possibile” tornerà in città (“Conosco Volterra di cui ho apprezzato il meraviglioso museo etrusco e il fascino della città”) per una visita ufficiale. Secondo alcune voci di corridoio il sindaco e altri amministratori della zona si incateneranno in piazza per dar ancor maggiore visibilità alla vertenza.
A fine aprile le prospettive dei 193 lavoratori erano assai più nere: la multinazionale aveva dichiarato di voler chiudere definitivamente lo stabilimento. Scioperi, cortei (il 30 aprile scesero in piazza 2mila persone), presidi permanenti e blocco della merce in uscita (iniziativa a cui l’azienda rispose con la “messa in libertà” dei lavoratori), contestazioni al management: dopo settimane ad alta tensione sindacati e istituzioni locali sono riusciti a scongiurare la chiusura. Ma a un duro prezzo: il piano prevede infatti il ritorno in azienda a partire dal 25 luglio di sole 78 persone. Per i 115 esuberi si aprirà un anno di cassa integrazione straordinaria ma l’azienda ha previsto anche incentivi alla mobilità volontaria (dai 50mila euro lordi per chi si farà avanti entro il 30 agosto fino ai 30mila per chi ritarderà fino al 30 settembre). “Non è certamente l’accordo a cui aspiravamo – dichiara Franchi – ma è il miglior compromesso che siamo riusciti a strappare: nei mesi scorsi si parlava di mandare a casa tutti i 193 dipendenti”.