"Se si è avari di investimenti strategici facendo prevalere l’interpretazione più restrittiva dell’austerity economica alla nostra Europa mancherà il respiro", ha detto il presidente della Repubblica parlando alla cerimonia per i 50 anni del Traforo del Monte Bianco, "ponte che ha collegato il Mediterraneo all’Europa del centro e del nord" e "arteria vivente di popoli europei artefici insieme del proprio destino"
Nei giorni cruciali della crisi greca, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a parlare del momento attraversato dall’Unione Europea. “Il nostro pensiero non può non andare alle difficoltà attuali dell’edificio europeo e alla crisi di credibilità che lo affligge, legate ad evidenti affanni di progettualità e volontà politica generati da miopi percezioni di interessi nazionali”, ha detto il capo dello Stato parlando alla cerimonia per i 50 anni del Traforo del Monte Bianco.
“Se si è avari di investimenti strategici facendo prevalere l’interpretazione più restrittiva dell’austerity economica alla nostra Europa mancherà il respiro – ha aggiunto Mattarella – non dobbiamo mai dimenticare che l’Europa unita è un ideale e non soltanto uno spazio dove far competere interessi diversi, spingendoli talvolta fino al punto di creare fratture e gradi diseguaglianze sociali”. Per il Presidente della Repubblica italiana “l’Europa divisa sarà più debole perché i conflitti ci fanno ripiegare su noi stessi”.
“Quello del Monte Bianco è un tunnel sotterraneo – ha detto ancora Mattarella – eppure, cinquant’anni dopo, possiamo dire che è sempre stato un ponte che ha favorito il passaggio dall’Europa divisa e martoriata dalle guerre all’Europa della pace e della costruzione comunitaria. Un ponte che ha collegato il Mediterraneo all’Europa del centro e del nord”. “Il Traforo – ha detto ancora Mattarella – segno e stimolo di un’Europa che costruisce il futuro, è qui a riproporci la sua lezione: arteria vivente di popoli europei artefici insieme del proprio destino”.