“Mia sorella Rita ieri ha mandato un sms a Rosario Crocetta, scrivendogli di non presentarsi alle manifestazioni in via D’Amelio in quanto persona non gradita“. Lo rivela Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, ai microfoni di 24 Mattino, su Radio24. “Rita gli ha scritto ieri” – spiega – “dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l’intercettazione che riguarda Crocetta e Tutino. Lo stesso pensavo io ieri. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango, sarebbe un atto di sciacallaggio. Io aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi“. E aggiunge: “Credo che non si presenterà. Forse non l’avrebbe fatto Cuffaro, ma Crocetta è una persona più sensibile umanamente“. Salvatore Borsellino poi osserva: “Se questa intercettazione è reale, è di una gravità estrema. Anche solo il fatto che Tutino abbia potuto dire una frase del genere vuol dire che riteneva di essere in condizione di farlo. Se invece la notizia è stata costruita ad arte, vuol dire che il degrado della vita politica in Italia è a livello intollerabile”. Poi il fratello del magistrato si esprime con toni duri sulla cosiddetta “antimafia di facciata”, denunciata dagli stessi figli di Borsellino: “I giornalisti che hanno interpretato le parole di Lucia e Manfredi come dissociazione dalle manifestazioni del 19 in via D’Amelio sono cronisti che evidentemente non hanno mai partecipato. Saprebbero benissimo che i figli di Paolo non sono mai stati presenti alle nostre manifestazioni, hanno sempre tenuto un profilo basso, cosa che io apprezzo”. E difende la manifestazione in tributo al fratello, stigmatizzando altre, come una sfilata di moda indetta a Palermo e intitolata al magistrato ucciso: “E pensare che Paolo, il giorno in cui fu ucciso, aveva le scarpe bucate” di Gisella Ruccia