L'allarme delle organizzazioni sindacali, mentre dal governo si prende tempo. La riforma approvata in extremis rende complicata anche la gestione delle nuove assunzioni. Preoccupazione per gli scioperi già in programma per i primi giorni di settembre
Estate al lavoro per i dirigenti delle scuole e per gli uffici scolastici territoriali. A riforma approvata i più preoccupati sembrano essere proprio i presidi che dal primo di settembre dovranno riaprire i loro istituti e far funzionare tutto al meglio. Da Nord a Sud, regna la confusione: i capi d’istituto chiedono certezze in merito al contingente di insegnanti che potranno utilizzare e vorrebbero che prima di settembre ci fosse un intervento del governo in merito ai vicari che dal prossimo anno non saranno più esonerati dalle lezioni. I presidi temono anche gli scioperi delle organizzazioni sindacali con i quali potrebbero fare i conti proprio le prime settimane di scuola.
In oltre 1700 scuole che non avranno il dirigente e saranno dirette da un reggente, non sarà possibile contare sull’esonero del docente vicario. Una situazione denunciata dalle organizzazioni sindacali nei giorni scorsi nel corso di un incontro con il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone: “E’ ancora una situazione interlocutoria. La questione non è chiusa, c’è stato un impegno da parte del Miur a trovare una soluzione. Ci si rivedrà tra qualche giorno”, spiega Gianni Carlini, responsabile nazionale dei dirigenti della Flc Cgil. Di fatto, secondo le organizzazioni sindacali, a settembre 1 scuola su 5 rischia di rimanere senza preside a causa dei pensionamenti e di un concorso che continua a essere rimandato.
A rendere complicata la situazione anche le nuove assunzioni della “Buona scuola” e gli effetti della riforma approvata in extremis. “Purtroppo partiremo in due tempi diversi, una prima fase vedrà le assunzioni con le vecchie regole e nella seconda – spiega Pia Blandano, preside del liceo psicopedagogico “Regina Margherita” – arriveranno i docenti assunti grazie alla ‘Buona Scuola’. Se avessimo cominciato contestualmente forse avremmo evitato un po’ di confusione”. La preside palermitana si riferisce alle tre fasi di assunzione: un primo contingente di 21.880 persone assunte nei prossimi giorni in base alla legislazione in vigore prima della “Buona Scuola” ; altre 10.849 docenti presi nella fase B dal serbatoio delle Gae e dal concorso 2012 entro la prima settimana di settembre (oltre a 14.477 assunti con il piano “Carrozza”) e infine i 55.259 insegnanti del cosiddetto organico di potenziamento che arriveranno entro il mese di novembre.
“Forse noi al Sud – continua la Blandano – avremo qualche opportunità in più per i precari finora costretti ad emigrare ma avremmo potuto iniziare l’anno con qualche risorsa umana certa invece siamo allo sbaraglio. Ho convocato il collegio docenti per il primo settembre ma ho tagliato dall’ordine del giorno molti argomenti che avevamo discusso gli altri anni: il piano delle funzioni strumentali, lo staff. Non sappiamo che succederà: l’organico di potenziamento avrei voluto farlo a settembre, non a dicembre. Per ora mancano direttive da Roma. Resta un punto dolente, quello dei vicari: ho un liceo di 86 classi; se non ho un vice con l’esonero non riusciremo a far partire la scuola”.
Più ottimista Ludovico Arte, preside del “Marco Polo” di Firenze: “Inizia una storia nuova che comincerà con tanta incertezza; arriveremo a settembre con lo scontento e molti conflitti ma credo che serva deporre le armi ed evitare boicottaggi della riforma. Qualche sindacato farà delle mobilitazioni ma non servirà metterci gli uni contro gli altri. Saremo dentro un anno di sperimentazione: l’organico di potenziamento entrerà a regime il prossimo anno. Quando la riforma sarà attuta, grazie ai docenti in più, il problema del vicario sarò risolto; il vice preside farà parte di questo surplus che avremo in dotazione. E’ chiaro che per ora il problema resta”.
Laura Biancato, preside dell’istituto comprensivo di Mussolente è stata tra coloro che hanno sostenuto pubblicamente la riforma ma ora è preoccupata: “Dalle parole dovremo passare ai fatti. Per ora non abbiamo direttive chiare”. Pessimista, invece Aldo Durì, dirigente dell’Isis “Malignani” di Cervignano del Friuli: “Sono partito per ora, spero di capire qualcosa in più quando tornerò. Non abbiamo ricevuto alcuna nota del Miur in merito al tema degli esoneri dei vice presidi. Si naviga a vista, nell’assenza totale di istruzioni. Va detto qualcosa anche in merito al nuovo strumento, il rapporto di autovalutazione: 126 pagine dove ci chiedono quanti ragazzi sono orfani, l’estrazione sociale dei ragazzi. Noi non siamo l’ufficio statistica. In Friuli, inoltre, c’è una situazione particolare: mancano 50 dirigenti. Oltre alla mia scuola ne avrò altre in reggenza, è una situazione folle”.