Ludovico Caiazza, presunto responsabile della morte dell'orafo Giancarlo Nocchia, è stato fermato su un treno a Latina: aveva con sé il cellulare della vittima e un borsone che conteneva preziosi con ancora l'etichetta della gioielleria di via Gracchi
Si chiama Ludovico Caiazza il presunto omicida dell’orafo romano Giancarlo Nocchia, trovato morto mercoledì 15 luglio nel suo negozio in via dei Gracchi, quartiere Prati della capitale. Il 32enne, originario di Napoli, è stato localizzato dai carabinieri del Nucleo investigativo sabato 18 luglio grazie ad un telefonata, che lui stesso avrebbe fatto ieri a un suo amico. Caiazza, che portava con sé il cellulare della vittima, è stato fermato ieri a Latina su un treno partito da Caserta.
Secondo quanto si è appreso dagli inquirenti, le ricerche si erano concentrate fin da subito su di lui, ma il pregiudicato e tossicodipendente aveva lasciato la capitale la sera stessa del delitto facendo perdere le sue tracce anche alla compagna e ai familiari. Nella chiamata effettuata ieri, il presunto omicida avrebbe spiegato all’amico di Latina di voler tornare a Roma per poi ripartire nuovamente. Così i militari hanno controllato con personale in borghese tutti i treni in partenza per la capitale e lo hanno individuato su un convoglio insieme ad un’altra persona, rilasciata nella stessa notte, però, perché considerata al momento estranea alla vicenda. Al momento dell’arresto, Caiazza – secondo fonti investigative – aveva con sé un borsone pieno di preziosi, alcuni dei quali con ancora l’etichetta della gioielleria di via Gracchi, e anche due pistole e quantità non quantificate di metadone.
Sono in corso indagini per verificare se il pregiudicato sia stato responsabile di altre rapine nel quartiere Prati. A quanto ricostruito dai carabinieri, il ragazzo frequentava spesso la zona perché la compagna lavora in un esercizio commerciale del posto.