L'ex conduttrice de Le amiche del sabato porta la tv pubblica in tribunale: "Ho chiesto il riconoscimento del mio titolo professionale con adeguamento, assunzione e quant'altro"
Qualcuno si è chiesto perché Lorella Landi è stata esclusa dai palinsesti Rai? Probabilmente no, ma qualora la curiosità sia balenata nella mente di qualcuno, oggi la giornalista e conduttrice napoletana ha svelato l’arcano: ha fatto causa a mamma Rai.
La notizia è stata data dalla stessa Landi a Giulio Pasqui di TvBlog, spiegando le motivazioni del clamoroso gesto: Mi sono stancata della precarietà – ha detto a TvBlog – Ho lavorato sedici anni per quest’azienda con contratti che dissimulavano la mia qualifica, tutti precari. Ad un certo punto, come hanno fatto tanti altri miei colleghi, ho chiesto il riconoscimento del mio titolo professionale con adeguamento, assunzione e quant’altro. Non comparivo in video perché c’era questa motivazione, ma non la potevo dire”.
Una presa di posizione contro la “precarietà”, tanto che non si capisce dove finisca la Landi e cominci Landini: “Dopo tanti anni di precariato, una persona vuole qualcosa di sicuro. Mi ero stancata di stare ogni anno con il fiato sospeso. Io preferirei guadagnare tre volte di meno ma sapere di avere uno stipendio fisso, è quello che chiedono tutti i precari. La tranquillità è un diritto”. Il caro vecchio posto fisso di una volta: ecco a cosa punta l’ex inviata de La Vita in Diretta e poi conduttrice del talk Le amiche del sabato. Anche perché la Rai, si sa, è da più di mezzo secolo uno degli “stipendifici” preferiti del Belpaese. La Landi, giustamente, si sarà chiesta: “Perché io no?”.
Mentre la vertenza va avanti (la seconda udienza avrà luogo a novembre), la conduttrice dovrà stare ferma ai box, almeno per quanto riguarda viale Mazzini. È libera di lavorare per altre emittenti, ma evidentemente non è arrivata la proposta giusta. E quindi? Che si fa fino alla sentenza? “Ho una laurea, ho fatto altre cose. – ha detto la Landi a TvBlog – Ho contatti con altre aziende, anche per il settore delle pubbliche relazioni”. Ecco, ottima idea.