Da Ferrandina si arriva a Matera in bicicletta dopo una estenuante salita e un’ incantevole discesa. Finalmente riposo in una di quelle stanze scavate nel Sasso Caveoso, al riparo dall’aria calda che ancora cova all’esterno dopo un pomeriggio incandescente.
Il mattino dopo un intenso street art, raffigurante Pier Paolo Pasolini che trasporta a braccia il corpo dello stesso Pasolini privo di vita, mi sorprende ed emoziona: è la “Pietà di Pasolini” non firmata da Ernest Pignon.I Sassi, la Matera incastonata in una sorta di favoloso emiciclo, fanno da sfondo a quell’immagine da cui sembra s’irradi la magia di un luogo che si raccoglie in un solo sguardo.
Pier Paolo Pasolini, ormai più di cinquant’anni fa, filma buona parte del suo Vangelo secondo Matteo tra queste stradine di pietra, simbolo del sottosviluppo dell’Italia meridionale. Ma qui, e ben più che in Palestina, Pasolini trovò il luogo ideale “per portare non la pace ma la spada” della sua creazione, dando vita ad un Vangelo secondo Matteo che diede origine ad aspre polemiche e accuse di vilipendio della religione.
Grazie anche al racconto e alle immagini di Domenico Notarangelo, raccolte nel suo testo ‘Pasolini Matera’, posso passeggiare per Matera ricostruendo idealmente i luoghi del film, ma anche immaginando episodi e aneddoti su regista e troupe evocati nel testo: Pasolini all’hotel Jolly, le stradine dove girò le scene della Passione, l’allora PCI che s’incarica della protezione dello scomodo intellettuale in una zona che si temeva a rischio di aggressioni, e che invece intesse in varie forme una collaborazione amichevole con il regista.
Fuori, non più al riparo del fresco dell’interno dei Sassi, il caldo rovente di Matera stordisce: il ricordo delle giornate pasoliniane sembrano materializzarsi qua e là con un andirivieni di tecnici e comparse in un film bianco e nero. Fanno capolino nel mio immaginario Pasolini e il suo rivoluzionario attore Enrique Irazoqui, interprete di Gesù, mentre dialogano su Gramsci, sulla morte e resurrezione di Yeshua, appoggiati ad una delle tante balaustre che s’affacciano sui Sassi, paesaggio della desolazione avvolto dalla grazia.
Mi chiedo cosa penserebbero dell’Italia d’oggi Pasolini e Irazoqui, che cosa si direbbero affacciati su ciò che era simbolo del sottosviluppo meridionale e che nel 2016 sarà Capitale Europea della Cultura 2019. Forse si direbbero parole illuminanti a proposito di un Paese che ha, per esempio, le più bassa scolarizzazione e occupazione d’Europa, un sistema previdenziale tra i più iniqui, il maggior debito pubblico e un livello di precarizzazione del lavoro (e quindi della vita) vergognoso, con politici/divi sempre a far annunci al sicuro con stipendi irreali.
Forse increduli noterebbero che le persone, e i giovani in particolare, sono stranamente sempre a capo chino, a smanettare disperatamente con telefonini onnipotenti che li rendono succubi e forse odierebbero gli artefici di un maleficio di cui si sta sottovalutando la devastazione.
O più verosimilmente non si farebbero distogliere dal caos: Irazoqui continuerebbe instancabile a cercare sostegno contro il regime franchista e i suoi dogmi “ordine e stabilità”, Pasolini sarebbe sempre impegnato a creare lucidi simboli, narrazioni e denunce a cui continueremo ottusamente a non dare vero ascolto. Chissà. Ma il capolavoro Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini lo abbiamo.
Renato Perina
Blogger culturale e operatore di teatro sociale
Cultura - 22 Luglio 2015
Guardare Matera con gli occhi di Pasolini e Irazoqui
Da Ferrandina si arriva a Matera in bicicletta dopo una estenuante salita e un’ incantevole discesa. Finalmente riposo in una di quelle stanze scavate nel Sasso Caveoso, al riparo dall’aria calda che ancora cova all’esterno dopo un pomeriggio incandescente.
Pier Paolo Pasolini, ormai più di cinquant’anni fa, filma buona parte del suo Vangelo secondo Matteo tra queste stradine di pietra, simbolo del sottosviluppo dell’Italia meridionale. Ma qui, e ben più che in Palestina, Pasolini trovò il luogo ideale “per portare non la pace ma la spada” della sua creazione, dando vita ad un Vangelo secondo Matteo che diede origine ad aspre polemiche e accuse di vilipendio della religione.
Grazie anche al racconto e alle immagini di Domenico Notarangelo, raccolte nel suo testo ‘Pasolini Matera’, posso passeggiare per Matera ricostruendo idealmente i luoghi del film, ma anche immaginando episodi e aneddoti su regista e troupe evocati nel testo: Pasolini all’hotel Jolly, le stradine dove girò le scene della Passione, l’allora PCI che s’incarica della protezione dello scomodo intellettuale in una zona che si temeva a rischio di aggressioni, e che invece intesse in varie forme una collaborazione amichevole con il regista.
Fuori, non più al riparo del fresco dell’interno dei Sassi, il caldo rovente di Matera stordisce: il ricordo delle giornate pasoliniane sembrano materializzarsi qua e là con un andirivieni di tecnici e comparse in un film bianco e nero. Fanno capolino nel mio immaginario Pasolini e il suo rivoluzionario attore Enrique Irazoqui, interprete di Gesù, mentre dialogano su Gramsci, sulla morte e resurrezione di Yeshua, appoggiati ad una delle tante balaustre che s’affacciano sui Sassi, paesaggio della desolazione avvolto dalla grazia.
Mi chiedo cosa penserebbero dell’Italia d’oggi Pasolini e Irazoqui, che cosa si direbbero affacciati su ciò che era simbolo del sottosviluppo meridionale e che nel 2016 sarà Capitale Europea della Cultura 2019. Forse si direbbero parole illuminanti a proposito di un Paese che ha, per esempio, le più bassa scolarizzazione e occupazione d’Europa, un sistema previdenziale tra i più iniqui, il maggior debito pubblico e un livello di precarizzazione del lavoro (e quindi della vita) vergognoso, con politici/divi sempre a far annunci al sicuro con stipendi irreali.
Forse increduli noterebbero che le persone, e i giovani in particolare, sono stranamente sempre a capo chino, a smanettare disperatamente con telefonini onnipotenti che li rendono succubi e forse odierebbero gli artefici di un maleficio di cui si sta sottovalutando la devastazione.
O più verosimilmente non si farebbero distogliere dal caos: Irazoqui continuerebbe instancabile a cercare sostegno contro il regime franchista e i suoi dogmi “ordine e stabilità”, Pasolini sarebbe sempre impegnato a creare lucidi simboli, narrazioni e denunce a cui continueremo ottusamente a non dare vero ascolto. Chissà. Ma il capolavoro Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini lo abbiamo.
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Tokyo, 5 mar. (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sta incontrando il Primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, nel palazzo Kantei, per quello che è l'appuntamento con la valenza più politica della Visita ufficiale che il Capo dello Stato sta effettuando nel Paese del Sol levante e che si protrarrà fino a sabato prossimo.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - “Addio a Bruno Pizzul. La sua voce inconfondibile ci ha accompagnato per decenni nelle notti del calcio. Da quelle ‘magiche’ della nazionale azzurra ai mondiali del ’90, a quella ‘tragica’ dell’Heysel. Professionale, coinvolgente, pacato. Ci lascia un gigante del giornalismo sportivo e della Rai. Condoglianze alla famiglia”. Così la senatrice di Italia viva Daniela Sbrollini, responsabile sport del partito.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - La politica trumpiana sui dazi "non ci ha indotto a modificare la nostra strategia. Allo stato attuale, stante la geografia dei dazi, l’impatto sul nostro business è zero’. Così Alessandro Bernini, Ceo di Maire, rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione del Capital Market Day 2025, con il quale il Gruppo ha presentato i risultati del 2024 e gli obiettivi per il prossimo futuro alla business community nazionale ed internazionale riunita nell’head quarter milanese dell’azienda.
“Per quello che ci serve in Italia e in Europa - aggiunge - abbiamo una supply chain domestica, con la nostra vendor list italiana che valorizza l’economia del nostro Paese, per quanto ci è possibile”.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - “Si è spenta per sempre la voce di Bruno Pizzul che ha accompagnato per tanti anni le nostre domeniche di calcio. Con il suo stile inconfondibile di vero professionista del servizio pubblico. Prima Niccolò Carosio poi Nando Martellini e infine Bruno Pizzul. Icone del giornalismo sportivo della Rai e non solo". Lo afferma l'europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del partito.
"Bruno Pizzul -aggiunge- è stato un tifoso della Nazionale, sì, ma mai partigiano. Raccontava il calcio con misura, con un codice di sobrietà e senza cercare di essere protagonista. Niente eccessi, nessuna sciatteria linguistica, solo competenza e passione. Un esempio di giornalismo sportivo che oggi sembra lontano. Che la terra gli sia lieve”.
Milano, 5 mar. (Adnkronos) - Assimpredil-Ance Milano e la società immobiliare Abitare In risultano indagate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti nell'inchiesta milanese sull'urbanistica che ha portato ai domiciliari l'architetto Giovanni Oggioni, in qualità di vice presidente della commissione per il Paesaggio di Palazzo Marino.
In particolare, secondo quanto emerge nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, alla società immobiliare viene contestato di "non aver rilevato l'evidente conflitto di interessi tra Oggioni dirigente del Sue di Milano e poi vice presidente delle commissione per il Paesaggio e la figlia (non indagata, ndr) remunerata (circa 124mila euro) quale stabile collaboratrice dell'impresa" dal 2020 a oggi.
Per Assimpredil-Ance Milano, invece, la contestazione riguarda il "non aver rilevato - si legge nel provvedimento - l'evidente conflitto di interessi di Oggioni incaricato di un contratto di consulenza pluriennale del valore di 178.000 euro" (quasi 179mila secondo la cifra indicata nel sequestro preventivo), dal novembre 2021 e ancora in essere. La procura di Milano ha chiesto il sequestro preventivo di circa 300 mila euro come profitto del reato contestato all'architetto arrestato.
Milano, 5 mar. (Adnkronos) - Giovanni Oggioni, l'architetto ed ex dirigente del Comune di Milano finito ai domiciliari per corruzione, falso e depistaggio in un'inchiesta sull'urbanistica, ha usato il suo ruolo di vice presidente della Commissione per il paesaggio di Palazzo Marino, come "cerniera occulta tra l'amministrazione e gli interessi dei privati". Lo sostiene il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini che ha respinto la richiesta del carcere avanzata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. Ne è prova, ad esempio, "l'aver brigato per pilotare le candidature e le nomine dei componenti della commissione per il paesaggio da rinnovare".
Le indagini "hanno disvelato l'esistenza di un consolidato sistema di corruttela commistione tra interessi pubblici e privati, incentrato - tra gli altri - sulla figura di Giovanni Oggioni e la Commissione Paesaggio. In pratica, grazie alla presenza di Oggioni all'interno dell'organismo (interamente composto da professionisti operanti sul territorio di Milano), importanti costruttori privati potevano ottenere informazioni, anticipazioni e un occhio di riguardo per le pratiche di interesse" scrive il giudice nell'ordinanza di custodia cautelare. "Tutto ciò era accompagnato da un disinvolto rilascio di titoli edilizi illegittimi, preceduto da mistificazioni e omissioni disseminate in maniera strumentale, nonché da un sistematico aggiramento delle norme morfologiche di settore e delle procedure previste dalla legge per garantire il vaglio da parte della Giunta regionale" si legge nel provvedimento.
Il canale del convenzionamento privato, la manipolazione terminologica, l'istituzione della Commissione Paesaggio e il conferimento a quest'ultima di poteri discrezionali- non previsti dalla normativa primaria e secondaria - hanno stravolto i termini della pianificazione urbanistica meneghina, concentrandola in capo a un ristretto gruppo di potere, assai permeabile alle pressioni delle lobbies costruttrici". Per quanto riguarda Oggioni "il sistema corruttivo è rodato, remunerativo, e da difendere a oltranza". L'architetto "ha premuto affinché, in occasione del rinnovo della Commissione Paesaggio (insediata il 7 gennaio 2025), venisse data continuità alla linea seguita dalla composizione precedente, ottenendo, nei fatti, che diversi membri (4 su 15, quasi un terzo) venissero riconfermati. Oltre a ciò, si è visto come Oggioni avesse orientato tutte le nomine, attingendo a un bacino di soggetti graditi e in modo tale da estromettere, o comunque arginare, candidature scomode".
Firenze, 4 feb. - Adnkronos) - "Speriamo di mettere l'Italia al primo posto per la ricerca farmaceutica e non solo per la produzione". Lo ha detto Elcin Barker Ergun, Ceo di Menarini, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati 2024 del Gruppo Menarini a Firenze. "Nel 2025 - ha aggiunto Barker Ergun - non ci saranno grandi cambiamenti nel Gruppo Menarini ma ci aspettiamo che continui la crescita in volume e in valore. Stiamo infatti allargando le approvazioni dei farmaci in molti Paesi".
"Le aziende che non useranno l'intelligenza artificiale non saranno competitive nel futuro. Grazie all'intelligenza artificiale - ha aggiunto - possiamo aumentare l'efficienza operativa e così accelerare tutti i processi, dalla ricerca ai trial per arrivare all'approvazione di un farmaco in tempi più rapidi".