“Il taglio delle tasse è fatto con un insieme di riduzioni di spesa permanenti, che sono la parte più importante, più un margine di flessibilità che chiederemo all’Europa, come abbiamo già fatto l’anno scorso, e che crediamo che l’Europa ci concederà viste le riforme importanti che stiamo facendo con grande determinazione e rapidità”. Così Yoram Gutgeld, commissario alla spending review, spiega come il governo intenda procedere dopo l’annunciata “rivoluzione copernicana” del Fisco annunciata dal presidente del consiglio Matteo Renzi. Sulla cifra della flessibilità, però, ancora aleggia il mistero. Tra gli annunci di Renzi, anche il taglio delle tasse sulla casa, provvedimento che nel 2013 proprio Gutgeld aveva giudicato “ingiusto e un errore”. “Non ho cambiato idea – specifica il commissario ai microfoni de ilfattoquotidiano.it –, ma io ho ritenuto che una manovra fiscale fatta solo di tasse sulla casa fosse sbagliata, qui parliamo di una riduzione di 3 miliardi e mezzo su una complessiva riduzione di quasi 60 miliardi. In questo contesto la riduzione della tassa sulla prima casa ha l’obiettivo di ridare fiducia alle famiglie”, spiega Gutgeld. E se il suo predecessore, Carlo Cottarelli, aveva affermato che si sarebbe dovuti ricorrere a un aumento delle tasse in caso non si fossero raggiunti tagli della spesa per 10 miliardi, Gutgeld spiega: “Questo è l’obiettivo e lo rispetteremo – e aggiunge –. Non ci sarà un intervento sulle pensioni”