Rimane lontanissimo dalla maglia gialla di Froome, distante anche dalla coppia Quintana/Valverde della Movistar ma adesso viene in mente quel minuto e 28 secondi perso fra i ventagli della seconda tappa che forse sarà decisivo a Parigi.
Su o giù dal podio lo sapremo solo sugli Champs-Élysées ma oggi la fiducia è tornata, lo spirito è quello dei giorni migliori, le gambe quasi e in un Tour de France apparentemente chiuso e sonnolento, Nibali è l’unico che riesce a inventare ancora qualcosa. Altri tre giorni di salite e discese sulle Alpi giocano a suo favore e sappiamo che ci proverà fino all’ultimo. Gli avversari da saltare, nell’ordine, sono l’olandese Gesink che lo precede di 25”, Contador di 1’24” e Thomas di 1’30”.
Il Tour di Vincenzo sarà questo, attaccare senza pensare ai primi tre che possono anche diventare suoi alleati nella scalata al quarto posto e trovare anche il modo di regalarci il primo successo di tappa italiano. Dai piedi del podio, poi, potrà guardare in faccia orgogliosamente Froome, Quintana e Valverde e sfidarli magari sull’Alpe d’Huez, l’ultima ascesa del suo strano e sfortunato Tour de France che ci conferma comunque la statura di un corridore che ha sofferto, di gambe, di fiato e di testa ma col cuore e la grinta è tornato a galla, d’altronde è uno “Squalo”.