Con quel viso spigoloso da cattivo tenebroso, Willem Dafoe è uno degli attori americani più apprezzati in Europa, riuscendo ad alternare grandi blockbuster hollywoodiani a pellicole d’autore anche molto apprezzate dalla critiche. Il grande pubblico lo ha conosciuto grazie a Platoon di Oliver Stone (1986) e due anni dopo è arrivata la consacrazione definitiva (con tanto di polemiche) grazie a L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. Tra le due tante pellicole di successo interpretate negli ultimi vent’anni, Così lontano, così vicino di Wim Wenders, Basquiat di Julian Schnabel, Il paziente inglese di Anthony Minghella, Existenz di David Cronenberg, tre capitoli della saga di Spider-Man, La polvere del tempo di Theo Angelopoulos. Particolarmente proficuo il rapporto con grandi registi con Abel Ferrara (Go Go Tales e il recente Pasolini), Wes Anderson (Le avventure acquatiche di Steve Zissou e Grand Budapest Hotel) e Lars Von Trier (Manderlay, Antichrist e i due capitoli di Nymphomaniac). E’ stato candidato all’Oscar per Platoon e L’ombra del vampiro, ma non è mai riuscito a portare a casa la statuetta.