"Sono andata a un suo concerto e ho visto che il suo pubblico è molto simile al mio. Tutte le generazioni. La gente mi riconosceva, chiedeva un selfie e diceva, ma non sali sul palco a cantare? Ecco, mi piacerebbe spiazzare tutti collaborando con lui, fare un duetto su un brano non legato ai cartoni animati"
Un’intervista con Cristina D’Avena: le premesse
Tanto è nota la sua carriera. Tanto ciascuno di noi conosce a memoria qualche brano del suo repertorio, vuoi perché siamo stati giovani quando lei già cantava le sigle dei cartoni animati, vuoi perché si è o si è stati genitori di bambini in età di cartoni animati, o nonni. Tanto il suo volto, sempre uguale, anche a distanza di qualche anno da Kiss me Licia, è parte del nostro immaginario collettivo. Insomma, tanto Cristina D’Avena è Cristina D’Avena che, l’integerrimo critico musicale, nel momento in cui ha comunicato alla cerchia dei suoi amici e conoscenti che sarebbe andato a sfidare il torrido caldo meneghino per incontrare l’interprete di Doraemon (cito una per tutte, l’ultima delle sue centinaia di hit), si è trovato una fila di pretendenti al ruolo di accompagnatore. Seri professionisti, altrettanto integerrimi cultori di musica, insospettabili intellettuali, tutti lì in fila, pronti per accodarsi a sfidare i quaranta e passa gradi di Milano alle 14. Perché questa è l’ora X, fissata per incontrare colei che ha cantato un brano che, a distanza di tempo, sta ancora lì, a animare i nostri felici ricordi d’infanzia. Nonostante il clima non esattamente conciliante. Nonostante il fatto di essersi incontrati al Bar La Madonnina, in corso Vittorio Emanuele, non esattamente un luogo appartato, a pochi metri dal Duomo, nonostante le comuni origini marchigiane, anconetane per la precisione, avrebbero visto i protagonisti di questa chiacchierata più a loro agio in una spiaggia, quel che è saltato subito agli occhi dell’intervistatore, cioè ai miei occhi, è che Cristina D’Avena non ha e non è solo la voce cristallina che tutti le riconosciamo, ma ha una visione d’insieme del mondo dello spettacolo, e una capacità di muovercisi altrettanto cristallina, e ha dell’essere solare uno dei suoi punti di forza (e indicare nella solarità un punto di forza quando si è alle quattordici di un giorno di fine luglio al Bar La Madonnina, converrete con me, non è operazione così semplice).