“Il caldo eccessivo ha causato problemi di lettura ai biglietti”. E poi: “A volte è stato consentito l’accesso dei visitatori senza far passare il biglietto sul lettore ottico per smaltire più in fretta le code”. E ancora: “Nei primi dieci giorni di maggio i sistemi di rilevazione hanno funzionato male e quindi avevamo numeri totalmente casuali”. Ecco tutte le argomentazioni usate da Giuseppe Sala, commissario di Expo, per spiegare in commissione a Palazzo Marino a Milano perché secondo lui i tabulati con le registrazioni degli ingressi al sito di Expo “sono erronei”, nonostante i tornelli super tecnologici utilizzati per l’accesso al sito. Risultato? Sala si rifiuta di presentare i tabulati. E i 7,4 milioni di ingressi fin qui dichiarati per i primi due mesi e mezzo dal commissario unico sono frutto non di un dato preciso, ma di una sua stima. Ecco cosa Sala riferisce ai consiglieri del comune di Milano dopo lo scoop del Fatto Quotidiano sul numero reale di visitatori: meno di 4,2 milioni contando pure chi entra senza pagare alcun biglietto. Durante la discussione duro botta e risposta tra Sala e il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, che nei giorni scorsi si è visto costretto a scrivere al prefetto per chiedere i dati reali. Nella risposta, il prefetto scrive che secondo la società Expo la valutazione di 7,4 milioni di ingressi “è caratterizzata da significativi livelli di incertezza e indeterminatezza” ed è “difficile, se non impossibile, effettuare una rilevazione degli accessi effettivamente corrispondenti al numero di persone presenti all’interno del sito espositivo”