“Dai piccoli comuni si è passati ai capoluoghi di provincia, dai capoluoghi alla Capitale”, afferma Rosy Bindi, leggendo la sua relazione sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali dinanzi ai membri della Commissione Antimafia. “Un’escalation pericolosa, una situazione gravissima quella di Roma”, aggiunge commentando l’inchiesta ‘Terra di mezzo’ su Mafia Capitale. Per il presidente è urgente una riforma della normativa sullo scioglimento de comuni per mafia, troppo obsoleta e basata su fenomeni di piccola entità. “La situazione emergenziale di Roma richiede un decreto d’urgenza da parte del governo, occorre pensare ad una terza via, tra scioglimento o meno di un comune, ci può essere il tutoraggio o l’assistenza dello Stato nei confronti dell’ente compromesso che eviti un commissariamento non benefico per i cittadini ”, dice la presidente. In Commissione poi si rimanda il dibattito ad una prossima seduta, come deciso dalla riunione pomeridiana degli uffici di presidenza. A questo si ribella il M5s: “Il Pd ha messo la museruola alla Commissione antimafia, non è un centro studi dove proporre modifiche di norme, è una Commissione d’inchiesta, non possiamo assistere a questo teatrino indecente, una conferenza stampa della Bindi senza poter intervenire”, sostiene il senatore pentastellato Michele Giarrusso. “Se qualcuno interferisce nelle indagini quello è Renzi che a Porta a Porta annuncia il non scioglimento per mafia di Roma giorni prima della relazione del prefetto Gabrielli, il ruolo della Commissione è di indagare e dovrebbe secretare gli atti amministrativi su Mafia Capitale per rispetto dei cittadini”
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