Più realista del re. Più renziano di Renzi. Alessio Cavarra, sindaco di Sarzana (Sp), ha imparato in fretta come attirare l’attenzione. Semplice: con un “selfie”. E davanti all’obiettivo c’è finita la sua città. “La prima in Europa a dotarsi di 4 selfie areas”, come spiegano gli organizzatori di un’iniziativa, presentata oggi, che ha già spaccato in due i cittadini tra infastiditi e increduli. D’altronde il nome del testimonial scelto, il massmediologo Klaus Davi, era già garanzia di “viralità”.
Ma il comune di Sarzana è andato oltre, radunando persino un pool di “esperti” che valuterà i selfie condivisi e premierà “i più belli e rappresentativi”. Tra i giurati, oltre al primo cittadino e allo stesso Davi, ci saranno anche il sottosegretario Cosimo Maria Ferri, magistrato evidentemente espertissimo di autoscatti, e Vittorio Sgarbi, che da queste parti conoscono soprattutto per il suo epico “stronzo francese” all’artista Daniel Buren per l’installazione di piazza Verdi a La Spezia. Piazza Matteotti, piazza Garibaldi, Fortezza Firmafede e piazza Calandrini i luoghi scelti per promuovere il brand Sarzana in rete.
E le reazioni dei sarzanesi non si sono fatte attendere sui social network. Tra complimenti (pochi) e critiche (il resto). “Dietro al cinema Moderno ci sono ancora siringhe ed escrementi umani sparsi ovunque. Mettetela anche lì la selfie area” era uno dei commenti più gentili apparsi sulla pagina Facebook del sindaco più social d’Italia. “Mi vergogno di essere di questa città” chiarisce un altro, a scanso d’equivoci. E a chi, in conferenza stampa, chiede se fare selfie è di sinistra, Cavarra non resiste: “Lo fanno tutti“. Del resto, il senso del progetto lo aveva già sintetizzato in tre parole Klaus Davi, uno che di media se ne intende: “Ben vengano le critiche, ci fanno pubblicità”.