100 milioni di dollari per cercare tracce di alieni. Questa la cifra stanziata dal multimiliardario russo Yuri Milner per continuare a cercare la vita extraterrestre. Lo ho spiegato lo stesso Milner alcuni giorni fa in una conferenza stampa tenutasi alla Royal Society di Londra a cui ha partecipato il fisico Stephen Hawking, da sempre sostenitore della presenza di forme di vita oltre il pianeta terra.
L’iniziativa denominata Breakthrough Listen andrà a finanziare l’attività della SETI – Search for Extra-Terrestrial Intelligence –, l’istituto californiano che fin dai primi anni settanta studia la possibilità di comunicare con forme di vita extraterrestre e che fin dal 1974 lancia segnali per parlare con gli alieni, facendosi finanziare perfino dal regista Steven Spielberg. Il progetto di Milner agirà direttamente sul funzionamento a ciclo continuo dei radiotelescopi di Green Bank in West Virginia negli Stati Uniti, dell’Osservatorio Parkes in Australia, e del telescopio ottico del Lick Observatory a San Jose, in California. Apparecchi che riescono a scansionare circa un milione di stelle nella Via Lattea e un centinaio di galassie vicine alla Terra.
L’intensificazione della ricerca voluta da Milner è sfociata in una lettera co-firmata da numerosi scienziati tra cui Stephen Hawking che è intervenuto durante la presentazione del progetto: “In un universo infinito, deve esserci altra vita”, ha spiegato lo scienziato davanti ai luminari della scienza presenti a Londra. “Non vi è dubbio più grande. E’ tempo di impegnarsi per trovare una risposta”.
Semplificando all’osso, i progetti SETI vanno alla ricerca di segnali radio o ottici che sembrano provenire da sorgenti artificiali, ad esempio perché concentrati a livello di frequenza o perché si ripetono in modo regolare. Però il finanziamento a questa attività è sempre stato piuttosto irregolare: nel 1990 la NASA ha sponsorizzato alcune ricerche, ma il suo sostegno economico è sceso già dal 1993. “Negli ultimi anni, l’appoggio economico totale a livello mondiale per SETI era di circa mezzo milione di dollari, per lo più provenienti dagli Stati Uniti, e il tutto da donazioni private”, ha spiegato Frank Drake, uno dei pionieri del SETI. Riceverne cento tutti in una volta sembra essere uno scherzo, quasi più delle tanto agognate registrazione di segnali di vita extraterrestri.
Yuri Milnar ha fatto la sua fortuna investendo in Facebook e in altre piattaforme web con un conto in banca stimato nel 2013 di oltre 3miliardi e mezzo di dollari; è laureato in fisica teoretica all’Università di Mosca, ed ha anche ottenuto un MBA all’Università della Pennsylvania. Più volte ha ricordato, scherzando, che il suo interesse per le attività della SETI ha avuto inizio nel 1961, l’anno della sua nascita, che è stato anche l’anno del primo volo nello spazio per un essere umano, il compaesano russo Yuri Gagarin sparato nel cosmo dentro alla navicella Vostok 1. “Se fossimo soli nell’universo sarebbe un tale spreco di beni immobili”, ha ironizzato Milnar davanti ai giornalisti londinesi aggiungendo che con lui il progetto Breakthrough Listen andrà avanti almeno 10 anni. “E’ responsabilità degli esseri umani mantenere vera la ricerca di un segnale di vita oltre il pianeta terra. Non voglio però essere io un giudice, ma voglio aiutare a dare una risposta”. Nel presentare l’iniziativa, il sito web della rivista Nature, ha parlato di “silenzio assordante”, sottolineando come dalla sua nascita più di mezzo secolo fa, SETI non sia riuscita a rilevare nessuna presenza o segnale di civiltà aliene.